DESTINAZIONE
Nel XVI secolo, per fronteggiare l'incombente minaccia delle incursioni turche, venne rafforzato il baluardo (Fig.1) che si protendeva in direzione Sud-Est andando a toccare con un lato e con l'acuto sprone l'imbocco dell'odierna via Porto. Sempre da tale figura si nota l'antica forma del castello e il suo orientamento.
Del baluardo resta in piedi, anche se oggi occultata da sovrastrutture e quindi non più visibile, la poderosa architettura interna, dai muri spessi e dalle grandi volte a botte. Verso la fine del cinquecento, negli ultimi anni di Filippo II, il Castello riconosciuto inefficace secondo i criteri delle moderne fortificazioni, venne disarmato, la guarnigione fu ritirata.
Nel 1565 Mazzeo d'Afflitto, ultimo castellano, consegna l'armamento redigendone l'inventario.
Nel 1592 il Comune, chiamato a quel tempo "Università", acquistò mura e Castello destinandolo prevalentemente ad usi civili; mentre il cortile centrale prese il nome di cortile delle gabelle il quale a sua volta era preceduto dalla stanza dei gabellieri dove vi era situata la pesa. Infine verso la metà dell'ottocento, il complesso castrense venne ceduto con altri beni comunali a creditori strumentari tra cui i Tupputi.
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