La tegola è un manufatto tecnicamente molto avanzato, realizzata in conglomerato di sabbia, cemento e ossido colorato, con le seguenti caratteristiche:
misura 33 cm di larghezza per 42 cm di lunghezza
sono necessarie circa 10 tegole per ogni m2 di copertura, a seconda della sovrapposizione
il peso in funzione del modello, varia da 4,5 a 5,2 kg al pezzo, per complessivi 45- 52 kg al m2
l'assorbimento di acqua è solo del 2-3%, con enorme vantaggio per il peso e la gelività
possiede una resistenza meccanica di 2000 N
il corpo della tegola viene interamente colorato nell'impasto con ossidi di ferro per evitare fenomeni di scoloramento
la superficie può essere ricoperta con boiacca di cemento, per ottenere un effetto a buccia d'arancia più piacevole
per le zone montane particolarmente ricche di neve, la superficie ricoperta con graniglia (sabbia quarzifera) rende meno scivolosa la superficie
in quasi tutti i modelli la superficie viene ricoperta con una patina di resine sintetiche per evi- tare problemi di efflorescenza e rendere più viva la colorazione.
Quando impermeabilizzare
In casi eccezionali (zone particolarmente esposte al vento oppure in fasce climatiche interessate da precipitazioni frequenti), le infiltrazioni d'acqua possono arrecare danni, si consiglia pertanto di prevedere uno strato di impermeabilizzazione come ulteriore elemento di protezione della struttura.
In particolare si deve tener conto delle seguenti indicazioni:
PENDENZE DI FALDA INFERIORI AL 30%
PENDENZE SUPERIORI AL 30% IN ZONE CLIMATICHE PARTICOLARI (VENTO)
Parametri di riferimeto
Valore Sd
Risulta come prodotto tra il coefficiente di diffusione al vapore del materiale (espresso come m) e lo spessore del film di diffusione al vapore (espresso in metri)
Sd = m x sp
Diffusione al vapore acqueo
La quantità di vapore acque espressa in gr che attraversa un mq di materiale per un periodo di 24h
Le membrane impermeabilizzanti sintetiche
Le membrane impermeabilizzanti sintetiche si distinguono per il grado di traspirabilità che offrono.
Possono essere:
membrane a bassa traspirabilità
membrane traspiranti
barriere al vapore
Le membrane traspiranti costituiscono una barriera impenetrabile contro le infiltrazioni d'acqua e al tempo stesso consentono l'espulsione dell'umidità in eccesso, proveniente dall'interno della casa.
Sono dette traspiranti proprio perchè fanno respirare il sottomanto permettendo lo smaltimento dell'aria umida.
Le membrane sintetiche consentono di ridurre moltissimo i tempi di posa (due/tre rotoli leggeri srotolati e non sfiammati).
Membrane traspiranti
Solitamente a due o tre strati di PP (polipropilene), consentono un rapido passaggio del vapore (fino a 1.500 gr/mq in 24h). Simili al noto tessuto Gore-tex , garantiscono che la struttura si mantenga asciutta, e pertanto non deteriori, nel tempo.
Membrane a bassa traspirabilità
Solitamente in PP bitumato o PE (polietilene) microforato e retinato. Il primo tipo di membrana può essere srotolato a contatto con lo strato sottostante, il secondo deve essere posato non teso sulle travi dela struttura.
Garantiscono una traspirabilità da 0 a 100 gr/mq di vapore in 24h
Schermi al vapore
Solitamente in PE o PP, si comportano come le membrane bituminose (guaine): non consentono il passaggio del vapore dagli strati sottostanti della copertura, garantiscono l'impermeabilità e hanno una superficie antiscivolo.
È evidente quanto sia importante, ai fini del risparmio energetico e del benessere termico degli utenti, ostacolare le dispersioni di calore attraverso il tetto, specie nel caso di edifìci il cui sottotetto è abitato.
Isolamento termico di sottotetti abitabili
Nel caso di sottotetti abitabili, in cui si realizza la copertura isolata non ventilata la coibenza
termica viene in genere realizzata con:
strato isolante inserito tra la struttura della falda e il manto di copertura, costituito da pannelli rigidi o da elementi preformati idonei ad accogliere il manto di copertura;
esistono anche speciali elementi sottotegola prodotti
con materiale termocoibente, in grado di garantire, oltre all'isolamento, la tenuta all'acqua;
strato isolante applicato al disotto della struttura della falda, costituito da materassini sostenuti in vario modo oppure da pannelli rigidi
Isolamento termico di sottotetti non abitabili
Quando il sottotetto non è abitabile, cioè nel caso di copertura isolata e ventilata , lo strato di isolamento può essere applicato sull'estradosso del solaio di copertura dell'ultimo piano dell'edifìcio. Esso può essere realizzato con pannelli rigidi appoggiati sul solaio e ricoperti da uno strato di protezione, o più semplicemente da materiali sciolti: soluzione quest'ultima, molto economica, ma meno usata perché rende disagevole l'utilizzo del piano sottotetto.
Perché isolare
Contribuire alla resistenza termica globale della copertura, ossia offrire resistenza all'attraversamento di calore in modo da ridurre le dispersioni di energia. La corrente termica si muove sempre nella direzione del gradiente di temperatura ovvero dagli ambienti più caldi verso quelli più freddi.
Periodo invernale
Limitare la fuoriuscita di calore dagli ambienti riscaldati
Risparmiare energia (riscaldamento)
Periodo estivo
Limitare l'ingresso del calore dovuto all'irraggiamento solare
Risparmiare energia (condizionamento)
E' importante sapere che il 45% del calore si disperde attraverso la copertura.
L'isolamento accresce il valore dell'abitazione, rende abitabile il sottotetto garantendone la durata nel tempo.
Dove posizionare l'isolante
E' fondamentale che venga posizionato sempre al di sotto dello strato di ventilazione (sia ventilazione sottomanto che sottotetto). In caso contrario la circolazione dell'aria renderà nullo l'effetto termo-isolante.
Lo strato di coibentazione non deve presentare punti di discontinuità al fine di evitare ponti termici (punti sui quali si concentrano i problemi tipici delle patologie da condensa).
Deve essere posato con continuità su tutta la superficie.
Parametri di riferimento
Conducibilità termica
Quantità di calore che attraversa,in una ora, un metro quadrato di materiale di spessore 1 metro per 1°C di differenza fra la temperatura delle due facce. (W/mK). E' un valore specifico del materiale, più basso è il valore più alto è il potere isolante del materiale.
Resistenza termica (R)
La resistenza offerta da un materiale al passaggio del calore, calcolato come rapporto tra lo spessore del materiale in metri ed il relativo coefficiente di conducibilità termica. (mq K/W).
Più alto è il valore e migliore è il potere isolante del materiale.
Densità
Peso del materiale per unità di volume, determina la resistenza a compressione del pannello (KG/m3)
p<25 Kg/m3 medio – bassa densità
p>25 Kg/m3 alta densità
Materiali
Il polistirene espanso estruso (XPS)
Il polistirene espanso estruso a celle chiuse nasce dall'estrusione delle schiume in polistirene. L'estrusione della schiuma, ottenuta mediante fusione della materia prima con l'aggiunta di un agente espandente costituito da anidride carbonica, permette di ottenere una massa omogenea di piccole celle chiuse.
La massa isolante a celle chiuse possiede:
eccellenti proprietà isolanti
resistenza all'umidità nel tempo
eccezionale resistenza meccanica (legata alla forma e dimensione delle celle).
Ecologia La Normativa europea EC3093/94 ha messo al bando i gas espandenti CFC perchè ritenuti estremamente dannosi all'ambiente all'ozonosfera (alto valore di GWP, Global Warming Potential, ovvero capacità di produrre calore sulla terra = effetto serra, del CFC).
Il XPS è un materiale reciclabile.
Il poloistirene espanso sinterizzato (EPS)
I pannelli in polistirene espanso sinterizzato a celle chiuse si ottengono attraverso l'espansione, all'interno di uno stampo, delle perle di polistirene.
Le perle di polistirene contengono un gas espandente (pentano) che reagisce con la temperatura. Le perle vengono immesse all'interno dello stmpocon vapore a 110- 120°C . Il calroe fa espandere le perle che si incollano (sinterizzano) tra di loro.
La massa isolante a celle chiuse così ottenuta consente: :
eccellenti proprietà isolanti
resistenza all'umidità nel tempo
buona resistenza meccanica.
Ecologia Il gas pentano non è dannoso ed ha sostituito l'espandente Freon (CFC) inizialmente utilizzato. L'EPS è un materiale riciclabile.
Nelle coperture inclinate la ventilazione è la comune regola costruttiva.
Perché ventilare:
• Ridurre il flusso termico entrante nel periodo estivo.
• Smaltire il vapore interno nel periodo invernale.
• Asciugare eventuali infiltrazioni d'acqua o condense.
• Prevenire la formazione di condensa nel sottotegola quando il tetto è coperto di neve.
Pricincipi:
L'efficacia della ventilazione in una copertura ad elementi discontinui dipende:
• Dalla velocità della corrente d'aria all'interno dello spazio cavo del canale di ventilazione.
• Dalla tenuta dei giunti tra gli elementi discontinui i quali garantiscono una ulteriore capacità dissipativa per la depressione creata dal vento sulla falda.
Per quanto riguarda il primo aspetto si è verificato come l'entità del calore sia strettamente dipendente dal flusso termico dovuto all'irraggiamento, indipendentemente dalle altre variabili (temperatura esterna, velocità e direzione del vento).
La percentuale di calore che entra nel sottotetto è una percentuale del flusso entrante per irraggiamento. Tale percentuale tende a diminuire con l'incremento della camera di ventilazione.
Paramerti di riferimento:
Microventilazione
Le coperture micro ventilate limitano il passaggio all'ambiente
sottotetto al 2% del flusso termico di irraggiamento.
Ventilazione
Le coperture con camera di ventilazione libera di altezza 3 cm limitano
il passaggio all'ambiente sottotetto allo 0,8 - 1% del flusso
termico di irraggiamento.
Le coperture con camera di ventilazione libera di altezza 6 cm limitano
il passaggio all'ambiente sottotetto allo 0,5 - 0,7% del flusso
termico di irraggiamento.
Incrementi dello spessore di ventilazione non portano benefici ulteriori.
L'uso della malta lungo la linea di gronda e/o di colmo rende nulla la ventilazione.
Più il tetto è inclinato, più la spinta termica ascensionale sarà pronunciata. Nei tetti piani il puro effetto ascensionale è nullo.
La raccolta e lo smaltimento delle acque piovane sono normalmente affidati ai canali di gronda, posati in opera con pendenza sufficiente a trasferire l'acqua verso i tubi di discesa, detti pluviali.
I canali di gronda possono essere realizzati con varie soluzioni, tra le quali si possono ricordare:
canali di gronda di lamiera zincata, rame, acciaio inox ;
canali di gronda di PVC ;
canali di gronda formati da cornicione di calcestruzzo armato .
I pluviali sono realizzati con tubazione di lamiera zincata, rame, acciaio inox oppure di materia plastica. Possono essere installati all'esterno delle facciate oppure in vani predisposti all'interno delle pareti perimetrali.