DESCRIZIONE DELLE PATOLOGIE UMIDE E STATICHE
Uno dei problemi che interessa tutto il piano terra è rappresentato dall’umidità diffusa a pavimento, umidità tale da generare lungo le fugature della pavimentazione una barbetta bianca. Si riscontra inoltre in tutti gli ambienti un problema di umidità a parete, che genera un bagnasciuga in genere ad un’altezza di 1,5 m, provocando in tutti gli ambienti un distacco degli intonaci o il loro deterioramento. Problemi di umidità sono stati riscontrati anche al piano ammezzato e al primo piano, in cui lo stato di conservazione degli intonaci è pessimo. Qui vi sono numerosi ambienti che presentano problemi d’infiltrazione.
Uno dei dissesti più rilevanti riscontrati nell’edificio è un moto di rototrastraslazione che interessa tutta la facciata est, un moto che non è distribuito in modo uniforme su tutta la facciata, e che culmina nell’angolo entrato in crisi, il quale presenta in modo evidente i segni della traslazione verticale.
Gli ambienti al primo piano realizzati verso la fine degli anni '50, presentano problemi ai soffitti, realizzati con travetti in ferro e laterizi, nei quali sono presenti lesioni che corrono nella direzione della tessitura dei solai, lungo i travetti in ferro. Nel corridoio del blocco più antico (fine ‘800) è presente una doppia lesione che corre lungo tutta la chiave della volta a botte, mentre le due finestre poste agli estremi del corridoio presentano entrambe la rottura dell’architrave.
Al piano ammezzato è presente una lesione in volta nell’angolo a nord dell’ambiente costruito al momento del frazionamento dell’ex convento dei Cappuccini, e un’altra lesione che corre in chiave di volta lungo lo stesso corridoio. Dalle coperture è stato possibile rilevare in facciata una lesione con andamento parabolico in corrispondenza dell’attaccatura del muro ovest dell’ambiente col resto del corpo di fabbrica.
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