Croste nere


Descrizione degli interventi possibili.


Obiettivo
Gli obiettivi degli interventi sui paramenti lapidei sono molteplici :
• Recupero dell’immagine architettonica dell’edificio mediante la rimozione di croste nere prodotte dal deposito di particellato prevalentemente rinveniente da depositi della combustione di petrolio/carbone o di eiezioni animali;
• Scelta di una tecnica di intervento caratterizzata da un alto grado di reversibilità (sbagliare l’intervento potrebbe voler dire perdere per sempre il valore storico dell’edificio sul quale si interviene)
• Necessità di conservazione e salvaguardia della “pelle” dell’edificio

Vantaggi
- Necessità di meticolose mappature preliminari (litologico-petrografica, biologica, microclimatica, storica) finalizzate a garantire interventi adeguati alle caratteristiche del paramento ma gravate da notevoli costi tecnici ed economici;
- Necessità di coerenza dell’intervento con la “storia” del paramento (non sempre facilmente ricostruibile) e con un vasto apparato normativo tecnico (regolamentazione NORMAL);
- Necessità di una preventiva verifica di congruità dell’intervento (su parti limitate del paramento lapideo) con conseguente notevole protrarsi dei tempi di esecuzione;
- Necessità di optare per un tipo di intervento reversibile, che, quindi, comporta la facile aggredibilità esterna, dunque la durata limitata;
- Necessità di ricorrere a personale altamente specializzato e strumentazione tecnologicamente avanzata che consentano di riuscire a distinguere la patina protettiva (da conservare) dallo “sporco” (da eliminare);
Svantaggi
- Possibile perdita di identità storica dell’edificio rinveniente da una eccessiva radicalità dell’intervento;
- Possibili irreversibilità dell’intervento se eseguito nella pressoché totale assenza di sensibilità per il problema del recupero dei paramenti lapidei;


Descrizione dell’intervento
Si premette che nessuno dei paramenti lapidei in oggetto si trova in condizioni bisognevoli di un preventivo consolidamento per cui l’intervento proposto si limita alla sola pulitura degli strati in oggetto:

PROPOSTA A: SPOLVERATURA
L’intervento consiste nella rimozione della polvere non ancora incrostata mediante tecniche a discrezione dell’operatore (spazzola di saggina, aspirapolvere)
Vantaggi:
- semplicità di esecuzione
- possibilità di avvalersi di personale non specializzato
- economicità di esecuzione
Svantaggi
- l’intervento può applicarsi solo per superfici di estensione abbastanza contenuta
- non è consentita la rimozione di croste di spessore superiore a pochi millimetri;


PROPOSTA B: METODO MECCANICO.
Le macchie e/o le croste vengono rimosse mediante bisturi, spatole, raschietti o piccoli trapani a seconda dello spessore della crosta che verrà valutato “a vista” dall’operatore;
Vantaggi:
- economicità di esecuzione
- e’ consentita la rimozione di croste di spessore superiore a pochi millimetri;
- agevole rimozione di ogni possibile causa di futuro degrado del paramento (materiale organico, crosticine…)
Svantaggi:
- l’intervento può applicarsi solo per superfici di estensione abbastanza contenuta
- necessità di avvalersi di personale esperto in grado di dosare la gravità dell’intervento


PROPOSTA C: METODO DELL’ACQUA DEIONIZZATA NEBULIZZATA(Metodo scelto)
L’intervento consiste nell’irrorare la superficie mediante acqua distillata (inizialmente priva di sali) eventualmente miscelata a solventi sepiolitici che, a contatto con lo sporco, portano in soluzione i sali; nell’esecuzione bisognerà aver cura di mantenere gli ugelli spruzzatori a debita distanza nonché di tarare la pressione di uscita dell’acqua in modo che essa non possa lesionare il paramento lapideo ed infine di avere un numero di gocce che sia il più alto possibile (a parità di getto) in modo da massimizzare la superficie di contatto acqua-pietra.
Vantaggi:
- economicità di esecuzione
- e’ consentita la rimozione di croste di spessore superiore a qualche millimetro;
- l’intervento è applicabile superficie di estensione anche notevole:

Svantaggi
- necessità di avvalersi di personale esperto;
- forte rischio di innescare reazioni chimiche tra l’acqua ed i sali contenuti nelle croste;
- impossibilità di adozione nel caso di materiali calcarenitici o comunque molto porosi (l’acqua vi si potrebbe insinuare)
- impossibilità di adozione nel caso presenza di fessurazioni preesistenti o di comenti aperti che diventerebbero percorsi preferenziali per l’acqua.

PROPOSTA D: METODO CHIMICO
L’intervento consiste nel predisporre sul paramento degradato uno strato di pochi centimetri di impacchi di argilla assorbente (sepioloite, atapulgite) o di polpa di carta in acqua deionizzata le quali, grazie alla loro struttura reticolare consentono l’estrazione dello sporco ed, in particolare, delle parti cerose o grasse; Tali impacchi vengono adagiati sul paramento precedentemente protetto mediante uno strato sottilissimo di carta giaponese adesiva o di polietilene estruso con la funzione di impedire l’evaporazione dell’acqua.
Vantaggi:
- e’ consentita la rimozione di croste di spessore superiore a qualche millimetro;
- l’intervento è applicabile su superfici di estensione anche notevole:
Svantaggi:
- necessità di avvalersi di personale esperto;
- forte rischio di innescare reazioni chimiche tra l’acqua ed i sali contenuti nelle croste;
- impossibilità di adozione nel caso di materiali calcarenitici o comunque molto porosi (l’acqua vi si potrebbe insinuare)
- - impossibilità di adozione nel caso presenza di fessurazioni preesistenti o di comenti aperti che diventerebbero percorsi preferenziali per l’acqua.
- Costo abbastanza rilevante dell’intervento.


PROPOSTA E: METODO AD ULTRASUONI
L’intervento si concretizza nel bombardamento del paramento mediante un fascio di ultrasuoni di adeguata frequenza mediante un modulatore che dovrà essere collocato ad una distanza ad essa proporzionale, che costringe lo sporco a saltar via sotto forma di “scheggia”.
Vantaggi:
- e’ consentita la rimozione di croste di notevole spessore;
- l’intervento è applicabile su superfici di estensione anche notevole:
- agevole rimozione di ogni possibile causa di futuro degrado del paramento (materiale organico, crosticine…)
- possibilità di adozione nel caso di qualunque tipo di materiale lapideo

Svantaggi:
- necessità di avvalersi di personale esperto;
- costo abbastanza rilevante dell’intervento
- l’intervento non è adatto a superfici di piccole dimensioni perché troppo oneroso.
- rischio di eccessiva penetrabilità, dunque, di irreversibilità dell’intervento


PROPOSTA F: METODO DEL RAGGIO LASER
L’intervento si concretizza nel bombardamento del paramento lapideo mediante un raggio laser che fa “saltare” lo sporco; trattasi di metodologia assolutamente assimilabile a quella eseguita nella chirurgia medica sul corpo umano, dunque di notevole precisione.
Vantaggi:
- e’ consentita la rimozione di croste di notevole spessore;
- l’intervento è applicabile superficie di estensione notevole:
- agevole rimozione di ogni possibile causa di futuro degrado del paramento (materiale organico, crosticine…)
- possibilità di adozione nel caso di qualunque tipo di materiale lapidei
Svantaggi
- necessità di avvalersi di personale altamente qualificato;
- costo abbastanza rilevante dell’intervento
l’intervento non è adatto a superfici di piccole dimensioni perché economicamente troppo oneroso.