Descrizione degli interventi possibili.
L'obiettivo fondamentale è quello di intervenire tentando di garantire alla muratura la conservazione delle qualità architettoniche e strutturali mediante la tutela della sua parte a vista ed in modo da non precludere possibili ulteriori interventi migliorativi futuri, si dovrà pertanto, optare per interventi
poco invasivi e reversibili. Nell'eseguire l'operazione suddetta bisognerà, altresì, aver cura del fatto che l'intervento eseguito riguardi la pietra fino ad una profondità non trascurabile (possibilmente per tutta la dimensione trasversale del concio) senza indurre in essa modifiche sostanziali sul piano del comportamento statico, termico, estetico;
Descrizione dell’intervento
Il consolidamento dei conci calcarenitici può essere eseguito in maniera diversa a seconda che il degrado sia prodotto da fattori chimici o fisici; nel primo caso vi si pone rimedio mediante l’uso di apposite sostanze (consolidanti) che possono essere sia di tipo organico che inorganico; nel secondo caso si opta per sostanze adesive per l’incollaggio di parti rotte, o per l’uso di stuccature per il riempimento di fessurazioni o cavità di entità abbastanza contenute.
I CONSOLIDANTI ORGANICI ED INORGANICI:
• i consolidanti inorganici sono più durevoli di quelli organici (dunque richiedono meno interventi, ma, per questo, sono anche meno reversibili;
• I consolidanti inorganici sono poco elastici dunque molto fragili; pertanto, rispetto ai consolidanti organici penetrano la pietra a minori profondità.
• I consolidanti organici, degradandosi con maggiore facilità, possono andare incontro a processi di ingiallimento che potrebbero avere un impatto non accettabile sull’architettura su cui si interviene.
• I consolidanti organici sono più efficaci nell’incrementare le caratteristiche di resistenza della pietra, soprattutto a trazione.
L’uso di consolidanti inorganici in passato, apparentemente più congeniale (pietra con pietra) si è rivelato inadatto in molti casi; per cui la tendenza attuale è quella di optare per i consolidanti organici;
PROPOSTA A: CONSOLIDANTI ORGANICI
L’intervento consiste nell’applicare a pennello, fino a rifiuto, sui conci ammalorati, delle resine organiche, preferibilmente acriliche (meno consigliabili quelle siliconiche che hanno più funzione protettiva che consolidante) poiché caratterizzate da un tempo di polimerizzazione sufficientemente lungo; nel caso di conci notevolmente degradati, tale operazione può essere preventivamente preceduta dall’incollaggio di fogli di
carta giapponese protettiva sui quali vengono poi passati i consolidanti che, viceversa, se applicati direttamene sulla superficie calcarenitica, potrebbero produrre danni. Qualora il concio dovesse risultare non eccessivamente ammalorato si potrebbe predisporre sulla sua superficie esterna un doppio strato di flanella di cotone e lattice di gomma al fine di creare una microintercapedine con la precipua funzione di agevolare la diffusione del consolidante. Possono ritenersi adeguati all’intervento proposto i seguenti consolidanti:
- consolidante OH costituito al 30% in peso da solvente nitro e al 70% in peso da acquaragia naturale
- consolidante a base di paraboloyd B72 sciolto in tricloro-etano al 5/10 %
- consolidante a base di silicato di etile
- consolidante a base di idrato di bario
Sono rigorosamente sconsigliati per l’intervento in oggetto altri possibili consolidanti quali quelli a base di alluminosilicati di sodio e potassio (che producono sali solubili) e fluorosilicati di zinco e magnesio (poco penetrabili) i quali ingialliscono con molta facilità alterando l’immagine architettonica dell’edificio.
Il trattamento delle superfici lapidee mediante resine è conveniente in quanto consente agevolmente di assolvere anche a compiti di protezione chimico-fisica della muratura; è cioè possibile predisporre il passaggio di due strati resinosi sovrapposti (anche dello stesso tipo, per comodità) dei quali il primo avrà funzione consolidante il secondo di protezione del primo e, dunque, della muratura; per la protezione della muratura può preferirsi, tuttavia, il precipuo riscorso a resine siliconiche o acriliche variamente diluite le quali hanno il pregio di penetrare nella muratura non ostacolandone però la traspirazione.
PROPOSTA B: RESINE DI INCOLLAGGIO E STUCCHI
Nei conci interessati da fessurazioni passanti, il cui grado di ammaloramento è molto elevato, si procederà all’uso di sostanze adesive per l’incollaggio
delle due parti calcarenitiche in cui il concio risulta suddiviso nonché di
stuccature (predisposte su opportune preventive sabbiature) che riempiano le fessurazioni eventualmente precedentemente prodottesi. Il materiale consigliato per questa operazione è una qualunque resina purché di tipo epossidico la quale verrà utilizzata solo per l’incollaggio di parti interne avendo assoluta cura del fatto che essa non possa sbordare in alcun punto dato che alla esposizione solare andrebbe certamente incontro ad un antiestetico processo di ingiallimento. Pertanto gli stati superficiali del
riempimento resinoso verranno completati con apposite resine antiingiallenti.
VANTAGGI
Gli interventi proposti sono molto poco invasivi e, in molti casi, anche abbastanza reversibili
• Non alterano minimamente il meccanismo di funzionamento della struttura e, se ben, eseguiti, si integrano perfettamente con le caratteristiche estetiche originarie della muratura stessa.
SVANTAGGI
• L’uso delle resine e dei consolidanti richiede l’impiego di personale che, pure se non altamente specializzato, operi con adeguata accortezza e pazienza dato che eventuali macchie dovuta a sbadataggine possono rimuoversi solo per raschiatura con conseguente impatto sulla muratura.
• L’intervento di consolidamento del paramento potrebbe risultare inutile o quantomeno incompleto se non integrato da un opportuno intervento di protezione successivo per la muratura o parimenti da un rigoroso piano manutentivo.
PROPOSTA C: LO SCUCI-CUCI
Per quei conci, invece, eccessivamente ammalorati per i quali l’eccessiva alveolizzazione abbia prodotto una significativa riduzione della sezione resistente e l’eccessivo stress ne abbia indotto praticamente la frantumazione, non è consentito alcun intervento di “recupero” per cui si ricorrerà alla tecnica dello scuci-cuci alla quale si rimanda.