Il Cappellone è stato fortemente voluto dalla Principessa D. Cecilia e iniziato sotto la sua reggenza nel luglio 1731,
per essere terminato, almeno nelle strutture murarie, nel giugno del 1735. Nel 1739 è già completo di altari,
decorazioni, suppellettili e il 14 dicembre dello stesso anno il Vescovo di Lecce Mons. Giuseppe Maria Ruffo consacrerà
l'altare maggiore.
Nel Cappellone, di pianta ottagonale, si accede oltrepassando un robusto cancello di ferro battuto, realizzato dal mastro
napoletano Giuseppe Luciano, ma dipinto e dorato da maestri leccesi. L'interno è provvisto di tre altari alternati da quatttro
stipiti speculari ricavati nelle pareti.
L'altare maggiore, interamente in marmo insieme alla balaustra, è opera del napoletano Giuseppe Bastella (1739),
mentre l'icona è opera di gennaro Cimafonte, anch'esso di Napoli. Al centro dell'altare vi è una tela raffigurante
l' ultima cena, opera attribuibile ad un ignoto pittore napoletano e databile al 1731/5.
Inoltre troviamo due altari laterali: quello a destra raffigurante La madonna con S. Gennaro e S. Luigi,
commissionata a Mauro Manieri (1738), opera autografa di Serafino Elmo (1739): l'altare a sinistra è arredato dalla Deposizione,
una tela che il pittore Antonio D'Orlando dipinse nel 1615 su commissione di Donata Palazzo.
Ai quattro angoli del Cappellone sono posti, in alto, i quattro quadri di Mauro Manieri raffiguranti: S. Luigi Gonzaga, S. Vincenzo de' Paoli,
S. Francesco di Sales, S. Isidoro.
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