"C'era una volta una bellissima principessa cui piaceva vagare per boschi ed alture. Un
giorno la carrozza in cui la dama viaggiava si trovò ad attraversare una collina fantastica,
ricca di prati e popolosa di uccelli, bella al punto che ella volle fermarsi: si aggirò a
lungo per campi e boschi finchè, a sera inoltrata, decise di tornare a palazzo estasiata
dalla gita.
Qualche giorno dopo la donna si accorse di aver smarrito una preziosa collana di perle.
Avrebbe dato qualunque cosa per ritrovarla. Ordinò, dunque, a servi e paggi di cercarla in
ogni dove. Ma tutto fu inutile!
Dopo molto tempo, però, quando ormai nessuno più sperava nel ritrovamento, la principessa si
ricordò di quella collina ricca di prati e popolosa di uccelli. Vi fece ritorno e subito
recuperò le sue perle, perdute e ritrovate nell'estasi di una meravigliosa natura.
Ordinò allora che in quel luogo si edificasse ana città e che a questa si desse il nome del
suo sentimento: Gioia!"
Naturalmente è una favola, ma qualcosa di essa è rimasto nello stemma della città: qui una
coppa ricolma di perle, infatti, risalta al centro di un campo di grano. Il tutto è inscritto
in uno scudo sannitico sormontato dalla classica corona di comune con cerchio aperto da
quattro pusterle (di cui tre visibili) e sostenente una cintura con sedici porte(di cui
nove visibili) soverchiata da una merlatura di coda di rondine.