"L'arca di messer Luca de Andrano"

Una delle testimonianze più antiche è L'arca de Messer Luca de Andrano de Joya, pregevole scultura su lastra di pietra lunga m 1.50, alta m 0.50 e profonda 10 cm, che in realtà fù la copertura del sepolcro ordinato da Luca D'Andrano per la madre Jachina.
Un diploma datato 1363 è il primo documento del monumento sepolcrale dei d'Andrano. Redatto in concessione da parte di Roberto, Principe di Taranto, a favore di Luca, suo familiare, descrive il bassorilievo così come lo possiamo vedere oggi, aggiungendo però che il sarcofago era chiuso dall'effige di Jucchina, moglie di Nicola e madre di Luca,supina e a mani giunte.
Anche una lettura attenta della Cronica di Padre Bonaventura da Lama, fa supporre che la cosiddetta "arca di Luca D'Andrano" fosse in realtà la sepoltura da questi ordinata per la madre Jachina:
(...) oltre l'altro sepolcro di marmo di nobil lavori per ordine di Luca D'Andrano, con un Altare a modo di Cappella vicina al sepolcro, piantato alla parte sinistra, prima di entrare alla porta del Choro, dove fu sepolta Jachina de Rebarbero, moglie di Nicolò e consanguinea di re Roberto.