La disputa tra Francesi e Spagnoli
 

Più volte il Nemours provocò gli Spagnuoli di Consalvo, ma questi - dopo aver sempre respinto gli attacchi nemici - durante uno degli scontri sotto le mura di Barletta riuscì a catturare alcuni cavalieri francesi tenendoli prigionieri, in attesa di ricevere i riscatto per la loro liberazione.

Nel febbraio 1503 uno di questi prigionieri, Carlo La Motte, in una cantina di Barletta pronunziò frasi di elogio per gli Spagnuoli, ma oltraggiose per gli Italiani a seguito di Consalvo; ne seguì la Disfida di Barletta, che si svolse il 13 febbraio 1503, nella quale una rappresentativa di 13 italiani capeggiati da Ettore Fieramosca sconfisse quella francese capitanata dallo stesso La Motte.

E mentre l’esercito francese si assottigliava sempre di più sia per l’invio di cinquanta lancieri in Calabria per frenare e contrastare gli sbarchi a Reggio, sia per la cattura di altri cinquanta lancieri, da parte del Navarro, quello spagnuolo si accresceva dei duemila sospirati lanzichenecchi inviati dall’imperatore Massimiliano d’Austria in soccorso di Consalvo, per cui le forze militari dei due avversari venivano quasi a pareggiarsi.