La disputa tra Francesi e Spagnoli
 

Con il trattato di Granata dell’11 dicembre 1500, Luigi XII re di Francia, e Ferdinando II, re di Spagna, si accordarono per la spartizione del Regno di Napoli.
Presa come base dell’accordo l’antica divisione del Regno suddetto nelle quattro province Campania, Abruzzo, Puglia e Calabria, il Trattato prevedeva l’assegnazione alla Francia delle prime due e alla Spagna delle altre due; non si tenne conto dell’avvenuta creazione di altre due province sotto Alfonso I di Aragona, e cioè della Basilicata e della Capitanata.
E proprio la Capitanata fu il pomo della discordia. Infatti, proprio nella nostra provincia, in base a norme risalenti addirittura agli antichi Romani - come fa conoscere lo scrittore latino Marco Terenzio Varrone nella sua opera Res rusticae (“Cose della campagna”, “Cose contadinesche”, “Cose rurali”) - disciplinate poi (oltre l’anno Mille) con la conquista normanna, ed ancora successivamente da Federico II con la costituzione melfitana “Il pascolo degli Animali” (Titolo LX) e con Carlo I d’Angiò, transumavano le greggi abruzzesi, percorrendo i “tratturi”, che erano strade sterrate della larghezza di passi 60, pari a metri 111,11.
Importantissimo era il Regio Tratturo Foggia-Ofanto, che, passando per la periferia di Cerignola, andava dal capoluogo al ponte romano sull’Ofanto, nei pressi di Canosa.