Dal periodo neolitico ai primi secoli d.C.
 

Le ingenti produzioni agricole e zootecniche prodotte nel nostro territorio dalle suddette aziende, oltre che da residenti dei nuclei abitati sopravvissuti, imponevano la presenza di un’efficiente rete viaria che ne permettesse il trasporto ai porti sull’Adriatico e alle città principali dell’epoca, Roma compresa.

Queste necessità legate all’intenso traffico di merci e di persone sono alla base dell’oneroso intervento che l’imperatore Traiano promosse, agli inizi del II sec. d.C., per realizzare un percorso che, passando sul nostro territorio, collegava Benevento a Brindisi, e che da allora assunse il nome di Via Traiana nome che non variò nemmeno dopo gli ulteriori interventi manutentivi disposti dai Tetrarchi e dall’imperatore Costantino.
Il tracciato di questa importante arteria passava, nel tratto che congiungeva Herdonia con Canusium, a breve distanza a Sud dell’attuale Borgo antico, che non risulta però citato in due importanti mappe della via Traiana redatte da viaggiatori nel IV secolo, e cioè l’Itinerarium Burdigalensis, dalla Terra Santa in Francia, che registra nella nostra zona solo la presenza della mutatio undecima, ovvero di un luogo per il cambio (mutatio) dei cavalli, e la famosa Tabula Peutingeriana che, redatta alcuni decenni dopo la precedente, riporta in luogo della mutatio il nome di un villaggio, Furfane, scomparso nel medioevo.