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E’ il principe degli Apostoli, quello su cui Gesù dichiarò di edificare la sua Chiesa. Si può ipotizzare il probabile motivo per cui Cerignola lo elesse suo Patrono. Pietro (il suo vero nome era Simone), pescatore di Cafarnao, in Galilea, fratello dell’altro Apostolo, Andrea, fu il primo discepolo di Gesù, che seguì con affetto impetuoso e con fedeltà, oscurati solamente dal triplice rinnegamento nella notte della Passione. Dopo la morte di Gesù fu riconosciuto capo dei dodici Apostoli; evangelizzò la Palestina, ammise un centurione romano, pagano, nella Chiesa, allargandone così l’àmbito. La tradizione della venuta di Pietro a Roma forse nel 43, risulta già accreditata da Papa Clemente nel primo secolo. Tertulliano è il primo a riferire della sua crocifissione sotto Nerone, probabilmente nel 47. Ed è legata proprio al suo viaggio dalla Palestina alla Caput mundi (la Capitale del mondo) la ragione che lo vuole Protettore della città di Cerignola fin dai tempi più antichi. E’ innegabile che Pietro sia sbarcato a Brindisi e che non poteva che percorrere la via Traiana, parte della Via Appia; facendo ciò, ovviamente non potè che passare a brevissima distanza da “quel piccolo centro fortificato, il cui nome non è possibile riportare per questioni di metrica latina”, come recita il venosino Orazio nell’Ode “Viaggio da Roma a Brindisi”. La tradizione vuole che colui che sarebbe diventato il primo Papa della storia della Chiesa cattolica, ovunque passasse convertisse al Cristianesimo le popolazioni pagane. E’ verosimile che egli si sia fermato per riposarsi e per rifocillarsi all’undicesimo posto di cambio dei cavalli, laddove sorse il casale di San Rocco, vale a dire negli immediati pressi di Cerignola, ed è facilmente pensabile che abbia voluto e saputo catechizzare e convertire al Cristianesimo la poco numerosa popolazione.
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