Nicola Zingarelli
 

Frattanto nel 1896 conseguì, con Francesco D’Ovidio, la libera docenza in Storia comparata delle Letterature Neolatine, avviandosi così decisamente alla carriera universitaria a cui lo stesso D’Ovidio lo incoraggiava, designandolo persino a suo successore, e nel dicembre 1901 raggiunse infatti la meta che si era prefissa vincendo il concorso alla cattedra della sua disciplina nell’Università di Palermo.
In quella Università rimase dal 1902 al 1916. In quei 14 anni si prodigò nell’insegnamento delle lingue e letterature neolatine, tenne anche l’incarico di archeologia per due anni, fondò il Gabinetto di questa materia, creò la Biblioteca di Facoltà e fu preside della sua Facoltà per tre anni. Coltivò le sue amicizie romane, mantenendo i contatti con Alberto Bergamini, al cui “Giornale d’italia” assiduamente colla­borava, con Adolfo De Bosis, Cesare Pascarella ed altri scrittori ed artisti che si riunivano al caffè Aragno, al Caffè Faraglino ed a Palazzo Sciarra. Nel 1916, alla morte di Francesco Novati, fu chiamato a succedergli nella cattedra di Storia Comparata delle Letterature Neolatine prima nella R. Accademia Scientifico-Letteraria e poi nell’Università Statale di Milano, cattedra che terne fino al 1931 quando, per la morte di Michele Scherillo, passò all’insegnamento della letteratura italiana, sino allora da questi impartito.