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Compositore e trattatista. Nasce a Cerignola il 3 novembre 1808.
Musicista di fama mondiale, solfeggista e metodista di notorietà internazionale, autore di un trattato sul solfeggio noto in tutti i Conservatori e sul quale i più noti operisti hanno cominciato a sillabare le battute musicali da fanciulli. Era figlio di Carmine Bona e di Maria Passalacqua. Dell’infanzia e della giovinezza si sa poco. A vent’anni fu alunno del Real Collegio degli Spersi di Palermo (attuale Conservatorio di musica) e si ha di lui una prima composizione liturgica: una Messa in “la bemolle” a tre voci e orchestra, una sinfonia in “mi bemolle” e una Messa in gloria a tre voci e orchestra.
Nel 1830 passò alla cattedra di Maestro di Cappella del Collegio del “Buon Pastore” sempre di Palermo, divenuto poi Conservatorio di Musica “Bellini”, e si diplomò in composizione e canto, sotto i maestri don Isidoro Gatti e Pietro Raimondi. Tornò a Cerignola per breve tempo e cominciò a cimentarsi nella composizione: nella nostra terra concepì le bellissime melodie del suo primo spartito, un’opera scherzosa dal titolo “Il tutore e il diavolo” (1832), la cui prima fu data al “Nuovo” dì Napoli. Dopo il collaudo napoletano, puntò su Milano, ove prese casa in via Monte Napoleone.
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