La struttura delle fosse granarie
 


clicca sulla sezione
e/o sulla pianta per ingrandire

Il colletto superiore della fossa contiene “l’appedature”, elemento costituito da quattro mattoni angolari in terracotta o pietra che delimitano al centro l’imboccatura circolare della fossa stessa, e su cui prendevano posto normalmente quattro operai (in alcuni casi anche cinque) adibiti – con cesti di legno legati a funi – al prelevamento del prodotto immagazzinato.

La chiusura della fossa è realizzata mediante “tavelune”, assi di legno resistente e spesse circa 4 cm, disposte in due serie tra di loro ortogonali, e poi definitivamente ricoperte da un cumulo di terra atto a far defluire l'acqua piovana, la quale nel passato veniva a sua volta convogliata in un canalone lungo tutto il margine Sud del Regio Tratturo che attraversa ancora oggi il Piano delle Fosse, in toponomastica indicato Via Consolare.

Quattro “andeine”, elementi in pietra naturale larghi 30 cm e lunghi mediamente , a due a due, 220 cm e 135 cm circa, delimitano all’esterno la fossa, proteggendola e impedendo pericolose infiltrazioni di acqua piovana.

Completa la fossa - con funzione di identificazione e localizzazione – “u titele”, cippo di pietra alto mediamente 90 cm, di cui 30 cm interrati, che reca scolpiti un numero progressivo e le iniziali del proprietario della fossa.