A partire dai primi anni del ‘900 per seppellire i defunti venivano utilizzate anche le Cappelle costruite dalle Congreghe religiose del Comune e le Cappelle gentilizie.
Spettava agli amministratori del tempo rivedere l’edilizia del camposanto (ossari-cappelle-urne) e a quantizzare la disponibilità del terreno impiegato per le inumazioni affinché il cimitero di Cerignola potesse rispondere appieno alle disposizioni sancite dal R.D. Legge n°448 del 25 Luglio 1892.
In data 20 Ottobre 1929 l’ing. Luigi Reitani, direttore dell’ufficio tecnico comunale, inviava al Podestà una relazione sullo stato del Camposanto con il progetto di sistemazione dello stesso.
L’attenzione della sistemazione veniva rivolta soprattutto ai fabbricati, all’Ossario comunale, alla Cappella, al porticato, alla fornitura dell’acqua potabile, derivata dall’Acquedotto del Sele, e dell’illuminazione elettrica.
Venivano anche espropriati piccoli appezzamenti di terreni limitrofi.
La somma prevista per l’intero lavoro ammontava a L. 1.300.000.
Per quanto atteneva ai fabbricati, essendo questi insufficienti e mal tenuti, si pensava di riattarli onde consentire al custode di avere un alloggio decente.
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