Operazioni diffuse di scarnitura, rinzeppatura, stilatura e pulitura.
Il miglioramento del comportamento statico dei paramenti murari, viene realizzato attraverso operazioni di scarnitura o scarificatura dei giunti delle murature con un organo attivo in grado di incidere, anche profondamente, lo spazio tra gli elementi lapidei della muratura occupato da vecchie malte o materiale incoerente e poco compatto. A questo primo intervento fa seguito il successivo rinzaffo con materiale nuovo, per quanto possibile chimicamente e fisicamente omogeneo a quello originale. Questa operazione realizzata sugli elementi di fabbrica, che comporta l’incassatura dei giunti di malta su paramenti murari in pietra o tufo a faccia vista, è nota comunemente come stilatura.Essa va eseguita a qualunque altezza con malta di calce spenta, cemento bianco, sabbia di frantoio o di fiume, pozzolana e/o frammenti di laterizio pestato. La proporzione degli elementi viene decisa al fine di ottenere malte simili a quelle esistenti per composizione e tonalità cromatica, ma tali che sia possibile il loro immediato riconoscimento.La stilatura di giunti di malta molto aperti su paramenti murari in pietra a faccia vista va eseguita, invece, con un primo strato profondo di malta cementizia additivata con sostanze antiritiro e scaglie di pietra ed un secondo strato superficiale di almeno 2 cm di spessore con malta di calce spenta, cemento bianco, sabbia di frantoio o di fiume, pozzolana e/o frammenti di malte simili a quelle esistenti per composizione e tonalità cromatiche.

Pulitura
Si potrà eseguire questa operazione solo su materiali compatti o sui quali sia già stato eseguito il consolidamento o la riadesione del materiale pericolante. Si sceglieranno quei metodi , la cui azione possa essere controllata, graduata e interrotta con immediatezza. Inoltre i metodi di pulitura devono asportare i depositi di sporco senza intaccare la patina della pietra; devono salvaguardare la superficie che spesso conserva i segni della lavorazione, tracce di scritture eseguite in epoche antiche, decorazioni pittoriche. La pulitura viene effettuata con acqua nebulizzata, ottenendo risultati più che soddisfacenti sia per l’economia e facilità d’esecuzione, sia per la garanzia che il metodo offre in ordine al rispetto delle superfici ed al costante controllo dei suoi esiti. Nei casi in cui le incrostazioni si presentano assai consistenti, vale a dire nelle zone meno dilavate dall’acqua, si interviene con impacchi di carbonato di ammonio in soluzione satura acquosa dispersa in argille assorbenti; questo metodo risulta ampiamente sperimentato e offre ugualmente la possibilità di graduare la pulitura e di tenerla sempre sotto controllo. La pulitura viene effettuata a mezzo di ugelli nebulizzatori regolabili come rubinetti, che possono produrre un getto d’acqua, una doccia o un flusso di goccioline in sospensione come la nebbia; viene eseguita dall’alto verso il basso per porzioni limitate di superficie producendo effetti vantaggiosi nelle porzioni inferiori per il ruscellamento dell’acqua. L’acqua, inoltre, non deve essere spruzzata contro la superficie da pulire perché potrebbe produrre cavità persino su una superficie compatta; la nebbia di goccioline, invece, si posa delicatamente senza intaccare il paramento murario. Viene utilizzata acqua di rubinetto a temperatura ambiente (ad una pressione di 2.5 atmosfere circa) ad esclusione dell’ultima nebulizzazione, eseguita con acqua deionizzata, che raggiunge le parti più profonde delle cavità della pietra e rimuove totalmente lo sporco. Alla nebulizzazione segue una leggera spazzolatura con saggina delle superfici che presentano ancora modesti depositi di sporco. I tempi di applicazione vengono stabiliti e calibrati nel corso di test che si effettuano su piccole porzioni di superficie. Generalmente una pulitura soddisfacente si raggiunge ripetendo questa operazione numerose volte : ogni volta si rimuovono i depositi di sporco nascosti sulla pietra, che mette in luce il colore della pietra in modo diverso.