PROGETTO DI RIUSO DELLA MASSERIA (EX BADIA)

La sede della circoscrizione è l’edificio che, a livello politico e amministrativo, rappresenta la cittadinanza di una frazione comunale. Così come il simbolo amministrativo di un comune è il suo municipio (perché ivi un numero limitato di persone, democraticamente scelte, rappresentano ed esercitano il potere decisionale dell’intera comunità) così il simbolo di una frazione come Ceglie del Campo è rappresentato dalla sede della circoscrizione. Infatti come si è evinto dai dati storici la storia di Ceglie si identifica con la storia della badia Sant’ Angelo, ossia è impossibile scindere le informazioni riguardanti l’antico comune con quelle inerenti all’unico edificio storico ancora in piedi nel suo territorio. Sebbene Ceglie ora non sia più un comune autonomo, lo è stato sino al 1928 e per questo la comunità di questo territorio sente ancora un’ identità culturale ed urbana tipica di un comune. Tale identità ha radici profonde nella storia (come si è visto Bari nacque anticamente come porto di Ceglie) e tale identità storica è legata intimamente alla vita di questo fatiscente edificio, vecchio 700 anni. Simbolo di un’ identità che definiremmo a tutti gli effetti “comunale”, simbolo della storia di un territorio, simbolo della storia di una comunità, tale edificio deve tornare ad essere simbolo del potere politico, decisionale ed amministrativo di una collettività nonché emblema della sua attuale IDENTITA’, ossia CIRCOSCRIZIONE DEL COMUNE DI BARI.

Dal punto di vista tecnico e pratico l’edificio si presta bene per esser utilizzato come sede di un ente amministrativo di piccole dimensioni quale la circoscrizione di Ceglie-Carbonara-Loseto. Infatti esso è costituito da un piano terra e da un primo piano, è costituito da più ambienti connessi tra loro secondo percorsi appropriati ed i suoi ambienti sono dimensionati in maniera perfettamente conforme alle esigenze pratiche della sede di una circoscrizione. Inoltre si ricordi che l’ attuale sede della circoscrizione si trova in un edificio, sito nel territorio di Carbonara, del tutto inadeguato, dal punto di vista architettonico, ad ospitare una sede amministrativa. Diciamo questo dal momento che esso è carente di un numero di ambienti sufficiente ad assolvere alle varie funzioni che gli competono. Ricordiamo a proposito che l’attuale sede della circoscrizione di Ceglie-Carbonara-Loseto ospita solo l’ufficio del presidente e la sala per le riunioni di consiglio. In tale edificio non vi sono uffici e servizi tipici e fondamentali per un’ architettura che abbia il compito di rappresentare e servire la collettività, ossia mancano un ufficio anagrafe, un ufficio tributi, un ufficio relazioni con il pubblico, un sala per celebrare i matrimoni civili, un archivio adeguato a conservare tutte le delibere consiliari. Tali uffici o servizi non sono del tutto assenti sul territorio di Ceglie del Campo (eccezion fatta per l’URP che manca del tutto) ma sono semplicemente collocati in altri edifici a nostro avviso non idonei perché troppo distanti (come ad esempio l’ufficio tributi che si trova nel municipio del comune di Bari) oppure dimensionalmente inadatti (come ad esempio la sala per i matrimoni civili che si trova in un edificio di inizio secolo, che prima dal 1928 ospitava il municipio di Ceglie, ma ha dimensioni assolutamente inadatte a tal punto da rendere difficoltoso lo svolgimento di tali cerimonie). Ricordiamo infine che la dispersione dei servizi è uno dei principali elementi di disagio urbano per una collettività.

Da un punto di vista economico il progetto risulta essere del tutto vantaggioso dal momento che l’edificio che attualmente ospita la sede della circoscrizione non è di proprietà del comune di Bari, ma viene pagato mensilmente l’affitto per il suo utilizzo. Il comune dovrebbe procedere all’acquisto di quell’ edificio o, per meglio dire, di un nuovo edificio dimensionalmente ed architettonicamente più idoneo, prevedendo un piano d’ammortamento che in un numero limitato di anni presenti un vantaggio economico rispetto al pagamento a tempo illimitato di un canone di locazione. In alternativa il comune può riscattare l’antica Badia prevedendo questo progetto di restauro liberandosi dall’onere di pagare il canone d’affitto.