Lo sviluppo della Computer Graphics ha introdotto metodologie di rappresentazione molto interessanti
per i dati tridimensionali che consentono di ricavare e per le possibilità che offrono nella condivisione delle informazioni via web.
Le tecniche di rendering (vedi progetti) consentono di ottenere immagini ed animazioni di altissima verosomiglianza e di valore espressivo estremamente maggiore rispetto ai disegni del passato.
Pur non rappresentando delle tecniche di rilievo metrico assumono particolare importanza per la presentazione delle informazioni e dunque per la conoscenza dell'oggetto.
La realtà virtuale (VR) consiste essenzialmente nella creazione di un modello esplorabile in modo
che dia la sensazione della visione reale dell'oggetto.
Il modello può essere creato con appositi software di modellazione, onerosi soprattutto per il carico di lavoro necessario per conseguire un buon risultato, ma che permettono di costruire
oggetti inesistenti come progetti non ancora realizzati, edifici e ambientazioni antiche distrutte dal tempo
(clicca per visitare la casa dei Simpsons).
Queste tecniche già affermate nel campo dei videogames, oggi stanno trovando larga diffusione in ambito cinematografico e architettonico.
Una soluzione più semplice ed economica è quella che utilizza delle tecniche di
realtà visuale basate su immagini fotografiche di oggetti esistenti e non ricostruiti in modo virtuale. Un esempio è quello delle immagini panoramiche a 180°
360°, che consentono un'esplorazione
completa dello spazio circostante e che, se dotate di collegamenti attivi (Hot Spots) tra più VR,
possono permettere una esplorazione completa anche di oggetti complessi.
Questa tecnica per le sue doti di semplicità, rapidità ed economia si va sempre più
affermando in particolare nel settore dei beni culturali per la rappresentazione di oggetti di interesse architettonico, artistico e archeologico, sia per motivi conservativi che per la divulgazione
a fasce di utenti sempre più ampie mediante la rete internet. |