Origine del nome e notizie storiche
Durante il XVII secolo, la campagna circostante la masseria rientrava nei fondi di proprietà della famiglia Effrem (l’ormai inesistente casale di Cammarata gestito dalla famiglia sino alla fine del XVIII secolo), dei Padula, degli Albuquerque e del Monte del Purgatorio di Modugno. La masseria Caffariello prende nome dal grande cantante Gaetano Maiorano noto alle platee di tutta Europa col nome di «Caffarelli». Egli nacque a Bari nel 1703 o nel 1710 da genitori contadini e fu educato alla musica fin da tenera età dal maestro Caffaro; passò poi al Conservatorio di Napoli sotto la direzione del maestro Porpora, e da lì, cinque anni dopo, iniziò la scalata al successo nei più grandi teatri europei e nelle principali corti (ricevette doni anche dal re di Francia Luigi XV), a livelli uguagliati solo dal celebre Farinelli. Di lui scrissero Metastasio e Cesare Sterbini, quest’ultimo nel libretto del «Barbiere di Siviglia» di Gioachino Rossini. Il Maiorano, noto ormai come Caffariello, divenuto ricchissimo, acquistò il titolo di duca e il feudo di San Donato nel Salento (dove morì nel 1783), numerose proprietà a Napoli, fondi agricoli tra Ruvo e Terlizzi, ed in ultimo la proprietà Caffariello di Bari, sulla lama Balice. Nell’ottocento l’immobile e la campagna circostante furono acquistati da Pietro Capitaneo (probabilmente lo stesso che fece edificare a Palese l'omonimo Palazzo), di origini milanesi, giunto a Bari con Isabella Sforza. Attualmente la masseria, ancora di proprietà della famiglia Capitaneo, risulta abbandonata; l’arch. P. Capitaneo, figlio del proprietario, ha di recente terminato un "rilievo" e presentato una proposta di intervento che mira a recuperare il bene destinandolo ad attività ricettiva. Nei pressi della masseria si possono vedere un tozzo "Menhir", il Titolo della "Chianca" e una pietra fitta di quelle che segnavano il confine tra Bitonto e Modugno.