Taranto, Città dei Due Mari
Mappa della Città di Taranto - Incisione di Giambattista
Albrizzi, 1761
La città di Taranto ha un’estensione territoriale di 21.750 ha ed una popolazione residente di 209.297 abitanti, per una densità pari a 962,3 ab/kmq; sede arcivescovile e capoluogo dell'omonima provincia della Regione Puglia.
Taranto
si affaccia sul Mar Jonio e - separata da due grandi specchi d’acqua, la rada
del Mar Grande e del Mar Piccolo - è definita la città dei due mari.
Secondo
i più è stata fondata circa duemila anni prima di Cristo da Taras, figlio di
Nettuno e, storicamente, la fondazione risale al 706 a.C., a opera di coloni
spartani guidati da Falanto.
Ridotta
a provincia romana, la città subisce invasioni e scorrerie da parte dei Goti, Longobardi,
ecc., ed è completamente distrutta nel 927 dai Saraceni fino a quando, nel 967,
l’imperatore bizantino Niceforo Foca la conquista, iniziandone la
ricostruzione.
Divenuta
Principato (1095) grazie a Roberto il Guiscardo, la città subisce successivamente
la dominazione di Svevi, Angioni, della famiglia degli Orsini del Balzo, degli
Aragonesi.
Nel
1734, passa ai Borboni e, con l’occupazione napoleonica, del 1801, la città ha
un certo risveglio grazie all’importanza strategica e militare che i Francesi
riconoscono alla base navale tarantina.
Nel
1860, costituitosi il Regno d’Italia, la città riceve una fase di sviluppo
notevole favorito dalla crescita delle attività connesse con la base navale, la
costruzione dell’Arsenale della Marina Militare e, in epoca più moderna, con
l’attività portuale e la realizzazione del centro siderurgico.
Come
si è già detto, Taranto si presenta in due zone nettamente distinte: la parte
nuova e quella vecchia. Quest’ultima - una vera e propria isola – è collegata a
occidente dal ponte in pietra, ricostruito da Niceforo Foca nell’anno Mille, e
a oriente dal ponte girevole, che risale alla fine del 1800, rifatto poi nel
1958.
Nel
centro storico si ritrovano alcuni significativi monumenti, come la Piazza
Fontana, che conserva i resti di una fontana voluta dall’imperatore Carlo V,
nella quale si riversava l’acqua condotta dall’antico acquedotto del Triglio,
più volte ristrutturato e che oggi costeggia la strada Taranto-Statte; nella
stessa Piazza sorge anche la Torre dell’Orologio, un tempo simbolo della
municipalità.
La
chiesa di S. Domenico Maggiore costruita nel 1300, con un portale gotico e un
rosone di rilevante valore artistico e, attiguo alla chiesa, il chiostro di S.
Domenico, che risale alla metà del XIV secolo e che presenta una pianta
irregolare; il Chiostro di S. Chiara; il Duomo di S. Cataldo, in stile
romanico, risale al 1071, con un impianto a tre navate retto su colonne di
epoche e stili diversi, con la facciata barocca; di particolare interesse il
Cappellone in marmo e in stile barocco.
In
Via Duomo e nella parte esposta al Mare Grande si affacciano i palazzi
nobiliari alcuni già restaurati tra cui il Palazzo Delli Ponti, che conserva
anche resti di antiche mura, Palazzo Fornaro del ‘700, Palazzo D’Aquino,
Palazzo d’Ayala, l’ex Convento di S. Francesco, ecc.
In
Piazza Castello le due imponenti colonne del tempio dorico, datato al primo
quarto del VI sec. a.C., è la sola testimonianza dei monumenti che hanno
contraddistinto la città nel periodo magno-greco.
Sempre
nella stessa piazza, il Castello, che voluto da Ferdinando d’Aragona (1492),
domina il ponte girevole, che, sormontante il canale navigabile, viene aperto
per consentire il passaggio delle navi che dal Mar Grande si portano in Mar Piccolo
e viceversa.
Nella
parte nuova della città, il lungomare (il più alto d’Europa) offre
un’irripetibile e suggestiva visione del Mar Grande e delle isole Chéradi (S.
Pietro e S. Paolo) e, sullo sfondo, dei monti della Basilicata e della
Calabria; il Museo nazionale archeologico, dove sono conservati reperti, vasi,
statuaria, mosaici, ecc. risalenti in gran parte alla Magna Grecia; il Museo
oceanografico; la Concattedrale (1971), opera di Giò Ponti, in uno stile gotico
moderno, le cui linee architettoniche esterne vogliono simboleggiare una vela,
quale espressione della vocazione marinara del capoluogo; le molte tombe a
camera disseminate in vari punti cittadini; la necropoli in Via Marche; i resti
della cinta muraria, in fondo a corso Italia. I giardini del Peripato sono un
polmone di verde nel centro della città che consentono una suggestiva visione
del Mar Piccolo e dei giardini dei mitili, oltre che del Ponte di Punta Penna
Pizzone che scavalca lo stesso Mar Piccolo nel punto in cui il restringimento
naturale crea i due seni.
Dopo
la seconda guerra mondiale, diminuita l'importanza della sua posizione
strategica in chiave "bellica", la città ha visto il nascere del
centro siderurgico, degli impianti cementieri e petroliferi, che hanno dato
vita all’industria pesante.
Nel
dopoguerra si confermano le posizioni culturali tradizionali che vedono nella
demolizione l’unica soluzione al degrado ambientale; il Piano Regolatore Calza
Bini, adottato dal Comune nel 1951 propone infatti per la città vecchia un
diradamento edilizio e lo spostamento di molte famiglie verso nuovi nuclei
abitativi.
La
corsa alle nuove abitazioni, il disgregarsi della città nella enormi periferie
di Paolo VI e di Talsano, tolgono al centro storico la funzione baricentrica.
LINK ISTITUZIONALI
Città di Taranto
Provincia di
Taranto
Ortofotocarta
Città di Taranto