FOTOMOSAICO:
le varie fasi per realizzarlo
FASE DI PROGETTO
È necessario programmare il rilievo che si vuol realizzare valutando svariati
aspetti relativi al lavoro di campagna ed alle difficoltà pratiche di accessibilità
e ripresa. Occorre soprattutto stabilire anticipatamente quali e quante riprese
saranno necessarie per coprire interamente la superficie oggetto del
fotopiano: questa fase di valutazione è principalmente condizionata
dall'angolo di campo che si abbraccia con la propria attrezzatura fotografica
e dagli spazi liberi che si hanno a disposizione per poter fare le
inquadrature. In ogni caso è bene valutare la possibilità di punti di vista
alternativi e vantaggiosi: quali edifici dirimpetto e luoghi che consentano
comunque una ripresa ottimale.
Il numero delle riprese e la loro posizione è funzione anche dell'accessibilità
dei relativi punti di controllo, pertanto è bene verificare di poter rilevare
almeno quattro punti di riferimento ben distribuiti per ogni fotogramma.
FASE DI RIPRESA
Il segreto per fare un fotopiano di qualità, leggibile e denso di informazioni è
semplicemente di realizzare delle immagini fotografiche perfette: se le
immagini sono carenti i risultati non potranno che essere peggiori visto che
la qualità diminuisce in seguito ai vari passaggi (acquisizione,
raddrizzamento e stampa). FASE DI RILIEVO
Il rilievo finalizzato alla produzione di fotopiani può essere condotto con varie
modalità in dipendenza della strumentazione a disposizione, dei risultati che
si vuol ottenere e del livello di precisione necessario.
-strumenti topografici
Rilievi di precisione sono condotti per punti di controllo attraverso l'impiego
di strumenti di misura quali il teodolite. Sono frequentemente impiegati con
l'apposizione di mire (contrassegni di varia foggia o modelli ma anche
semplicemente cartoncini bianchi e neri che aiutano nell'individuazione dei
punti durante le fasi di rilievo). Tuttavia, se le caratteristiche del piano lo
consentono, o se i punti non sono di facile accessibilità è possibile esimersi
dall'apposizione delle mire purché sia possibile individuare dei punti notevoli
di facile riconoscibilità che debbono essere accuratamente monografati
(rappresentati graficamente o documentati con fotografie integrative di
dettaglio).
-strumenti tradizionali
Qualora non si disponga di strumentazione topografica per il rilievo, si può
comunque operare con i metodi tradizionali. L'attrezzatura richiesta è la
seguente: rotelle e fettucce metriche, livella ad acqua, mire o contrassegni e
fili a piombo.
In ogni caso è opportuno che tutti i punti necessari all'elaborazione di tutti i
fotogrammi siano rilevati nelle loro coordinate X,Y secondo un unico
riferimento cartesiano appartenente al piano: a questo scopo si consiglia di
procedere tramite triangolazioni successive rispetto ad un punto origine (0,0)
arbitrariamente prescelto.
-modalità geometrica
Esiste infine una modalità di realizzazione del fotopiano digitale detta
"geometrica" che solo alcuni software rendono disponibile. Tale modalità di
fatto consente di non eseguire, quasi, il rilievo ma è percorribile a condizione
che si possa determinare i seguenti parametri:
FASE DI RESTITUZIONE
-Il raddrizzamento
Il raddrizzamento è in grado di riportare l'immagine come se fosse stata eseguita perpendicolarmente all'oggetto da rilevare, annullando l’effetto prospettico della fotografia (creazione di un fotopiano). Il raddrizzamento è un metodo che va applicato essenzialmente ad oggetti piani e che permette di ottenere immagini in scala e metricamente precise e su cui è possibile effettuare misure lineari.
-Il fotomosaico
La procedura è in grado di produrre mosaici di gruppi di immagini precedentemente sottoposte a raddrizzamento.
I mosaici prodotti dalla procedura non sono limitati da alcun vincolo o limite procedurale dell’algoritmo utilizzato: le immagini che lo compongono potranno essere disposte in qualsiasi modo (singola riga, singola colonna, più righe, più colonne, disposizione sparsa con sovrapposizione multipla tra le immagini). La disposizione delle immagini nel mosaico finale è automatica previo inserimento da parte dell’utente dei dati minimi (o ridondanti) necessari alla risoluzione di tale problema.
-la vettorializzazione
La procedura permette di "vettorizzare", ossia di creare (manualmente) un disegno vettoriale utilizzando come base una delle foto raddrizzate. Gli strumenti di disegno messi a disposizione sono quelli tipici di un programma CAD di base:
Realizzare le riprese solo con la luce a favore, (alle spalle), aspettando il
miglior momento della giornata. Le giornate migliori per le foto di architettura
sono quelle coperte, poiché la luce è diffusa e non vi sono né ombre né alte
luci che impediscono la leggibilità dell'intera area da rilevare. La stagione più
sfavorevole alle nostre latitudini è l'inverno: le condizioni di luminosità
spesso non sono sufficienti per realizzare delle buone immagini.
1) due allineamenti orizzontali fra loro distanti nel fotogramma ed
appartenenti al piano;
2) due allineamenti verticali fra loro distanti nel fotogramma ed
appartenenti al piano;
3) il rapporto fra due misure appartenenti al piano, di cui una orizzontale ed
una verticale, che siano significative, (grandi), rispetto agli elementi
raffigurati nel fotogramma o in alternativa il punto principale P,
(proiezione del punto C, centro della proiezione), che con buona
approssimazione corrisponde all'incrocio delle diagonali del fotogramma.
Per determinare quanto sopra senza prendere misure di punti di controllo è
necessario che sul piano siano ben visibili, regolari, ed attendibili elementi
architettonici significativi con l'orientamento richiesto: possono essere
decorazioni, cornici marcapiano, lesene e simili.
La procedura è in grado di raddrizzare le immagini con due differenti metodi di calcolo:
-raddrizzamento geometrico o per "cadenti";
-raddrizzamento analitico o per "punti noti".
I mosaici vengono prodotti con due differenti metodi di calcolo:
-mosaicatura classica o da "immagini registrate";
-mosaicatura analitica o da "immagini inquadrate".
punto;
linea;
polilinea (o spezzata);
poligono;
rettangolo;
quadrato;
cerchio;
arco di cerchio;
testo.
Tutti i vettori sono di tipo bidimensionale: la procedura non è un programma di restituzione stereoscopica e tutti i vettori sono inseriti utilizzando come riferimento una immagine alla volta.