IMPIEGO DI ACQUA ATOMIZZATA

Questo trattamento sarà utilizzato lì dove il precedente lavaggio con sapone neutro e spazzole di saggina non avrà raggiunto l’obbiettivo prefissato. L’azione esercitata dall’acqua sul materiale lapideo è principalmente di tipo chimico, poiché essa scioglie lentamente il gesso o la calcite secondaria , di rideposizione, che fungono da leganti della crosta di sporco superficiale, e ne provoca la rimozione. L’acqua può esercitare anche una moderata azione solvente sulla silice, solitamente amorfa, colloidale, cementante certe croste nere che si formano su rocce silicatiche. Se l’effetto di dissoluzione è il più efficace nella pulitura, bisogna però tener presente anche quello secondario, di tipo meccanico, provocato dallo spruzzo diretto delle goccioline, e dal successivo ruscellamento che si verifica sul manufatto o lungo la facciata dell’edificio sottoposto al trattamento. Per ovviare a questo problema, si può usare acqua atomizzata che ha un’azione molto più lenta, meglio controllabile quindi meno dannosa sull’edificio. Gli strumenti atomizzatori, poiché producono gocce di dimensioni infinitesime, permettono di usare una ridotta quantità di acqua e ottenere il massimo effetto. Essi riducono l’acqua ad una sorta di nebbia costituita da finissime goccioline che vanno a cadere, quasi senza pressione, sulla pietra da pulire. Queste hanno una grande area superficiale e il loro elevatissimo numero aumenta i punti di contatto con la pietra. La capacità solvente ed emolliente dei leganti dello sporco da esportare è elevata, l’azione meccanica della pulitura è ridotta al massimo e limitata al solo ruscellamento sottostante la zona in via di pulitura. La nuvola d’acqua polverizzata, può essere facilmente orientata e raggiungere sottosquadri e altre parti meno accessibili grazie alla sua forte dispersione nell’aria o può essere limitata ad aree particolari e lasciarne altre da pulire con sistemi diversi di pulitura .

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