Per alcuni le origini di Casamassima risalgono presumibilmente
ai tempi delle guerre puniche (III secolo a.C) e e la fondazione
del primo nucleo abitato viene attribuito proprio al generale
romano Quinto Fabio Massimo, l'irriducibile avversario di
Annibale. Per altri venne fondata intorno al IV, V secolo
d.C dalla famiglia romana dei Massimi trasferitasi a Bari
dall'alto Medioevo.Altri ancora fanno risalire le sue
origini a due casali molto antichi, in seguito distrutti:
Tominia e Casalantico, dei
quali è rimasta solo la denominazione
del luogo.
Il primo documento casamassimese risale all'anno 962 e ci fa conoscere
per riflesso le consuetudini e i dettami delle leggi longobarde in uso
in Bari e nel circondario.
Importante per la storia di Casamassima è anche un documento
del notaio Nicola De Jacopo, datato 18 feffraio 1284.Un altro documento
possduto dalla biblioteca di Bari è un contratto nunziale del
1365, pubblicato nel 1914 dall'avvocato Giuseppe De Santis.
Nel 1384 Casamassima faceva parte del principato di Taranto.
Per lunghi secoli Casamassima è stata alla mercè di vari
feudatari che spadroneggiavano nelle nostre contrade fino a quando agli
inizi dell' 800 Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, abolisce la feudalità
in tutto il reame.
Durante il XX secolo il paese attraversa un periodo di ampliamento urbanistico,
con una economia fondata soprattutto sull'agricoltura.
La cittadina è dominata dalla borghesia del paese irrobustitasi
grazioe all'acquisto di beni ecclesiastici appartenuti al capitolo della
Collegiata e ai monasteri soppressi di Santa Chiara e Monacelle.Dall'inizio
del XX secolo la popolazione è cresciuta notevolmente procedendo
a un ricambio della vita amministrativa e sociale.