BREVE EXCURSUS SULLE SALE DA CONCERTOLe sale da concerto traggono le loro origini in tempi remoti. Secondo il fisico Hope Bagenal sia il teatro che la sala da concerto possono essere considerati il risultato delle due più importanti forme di rappresentazione da cui, nel corso dei secoli, sono scaturite alcune fra le principali tipologie di edifici per lo spettacolo: la prima incentrata sul suono (o più arcaicamente incentrata sull'acustica della caverna) da cui è nata la musica e quindi la sala da concerto, e la seconda sede della voce parlata, che ha dato vita al teatro. Per sottolineare l'importanza che da sempre ha avuto l'ambiente destinato alla musica, basta ricordare i numerosi edifici realizzati nella grecia antica: il Telesterion di Eleusi, lo Skias di Sparta, l'Odeon di Atene. Durante il Medioevo invece erano soprattutto le chiese o le grandi sale dei palazzi ad accogliere i concerti (destinati comunque a un pubblico molto ristretto), mentre non si segnala la realizzazione di alcun edificio con funzioni esclusive di ascolto della musica. Con il Settecento e l'Illuminismo si afferma una più diffusa culura musicale che si manifesta anche nelle accademie e nei concerti per sottoscrizione (organizzati dagli artisti per presentare nuove opere). Il melodramma richiamava l'attenzione di un vasto numero di intellettuali e di intenditori suciscitando l'interesse di un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo tanto che col tempo all'iniziativa dei nobili e edegli artisti si sostituì quella dei gestori dei teatri lirici e di chi disponesse di orchestre stabili. È con l'Ottocento che si diffonde l'esigenza di poter disporre di ambienti appositamente studiati per le audizioni musicali; infatti in alcune città si avvia la realizzazione di appositi edifici quali l'Accademia di Canto di Berlino progettata da Ottmer, il Salone di Francoforte sul Meno con doppia sala, di Burnitz, l'Accademia musicale a Vienna di Hansen, il nuovo edificio dei concerti a Lipsia di Gropius e Schmieden, l'Albert Hall a Londra di Fowke e Scott, il Salone del Trocadero a Parigi di Davioud e Bourdas.Le realizzazioni ottocentesche si connotano per un forte carattere spettacolare e rappresentativo che quasi sempre travalica le necessità di ascolto. Fino quasi alla fine dell'Ottocento i principi dell'acustica ambientale eranop quasi sconosciuti e la prassi operativa era spesso affidata a esperienze pregmatiche e a intuizioni isolate. Solo verso la metà del Novecento, gli studi sull'acustica applicata a tali edifici si indirizzano su ipotesi di decisa adattabilità della sala d'ascolto, cercando di offrire ambienti ottimali per variabilità sonora. È proprio in questi edifici che si manifesta l'imprescindibilità del rapporto tra morfologie dell'ambiente e prestazioni ottimali dello spettacolo. Il problema dello spazio nelle sale da concerto è circoscritto quasi unicamente in un ambiente non rigorosamente differenziato: orchestarli e pubblico si trovano spesso quasi a contatto e la rappresentazione non presuppone una partecipazione di tipo essenzialmente visivo. Da recenti studi condotti su sale di grandi dimensioni, risulta che le migliori condizioni di ascolto si manifestano qualora si adottino morfologie rettangolari o pseudorettangolari che non superino i 22/25 metri di larghezza e siano dotate di gallerie laterali. Nonostante i risultati la tendenza degli ultimi anni si è orientata verso lo sviluppo di grandi sale circolari incontrando il favore del pubblico che sperimenta un rapporto più diretto con l'orchestra avvolgendola interamente. |