I Cappuccini
Origini (1525 - 1529)

Nella riforma cappuccina, rimane centrale la lotta sull'interpretazione pratica dell'ideale Francescano. Le due tendenze sempre latenti s'incontrano di tanto in tanto in tutta la storia francescana sotto diverse denominazioni. Nel secolo XIII si chiamarono "Spirituali" e "Comunità", nel XV "Osservanza" e "Conventualesimo", nel secolo XVI "Stretta Osservanza" e " Regolare Osservanza". Ambedue le concezioni riconoscono come norma intangibile di vita la regola di S. Francesco.

Non tarda però ad apparire dentro di essa la stessa duplice tendenza e a ripetersi gli stessi episodi di lotta tra la "Comunità", rappresentata dalla prudenza e dallo spirito di disciplina, e gli "Zelanti" religiosi fervorosi e idealisti che attendono una voce di insubordinazione per far valere il proprio diritto di osservare la Regola alla lettera. Tutto questo successe ben presto nelle Marche ad opera di Matteo da Bascio e di due fratelli, Ludovico e Raffaele da Fossombrone i quali riescono ad avere da papa Clemente VII nel 1528 la bolla "Religionis Zelus" che dava esistenza giuridica ad una nuova fraternità sotto il nome Ordine Cappuccino. La bolla conteneva i seguenti punti: facoltà di condurre "vita eremitica" osservando la regola di S. Francesco, portare la barba e l'abito con il cappuccio piramidale, predicare al popolo; erano autorizzati a ricevere novizi sia chierici sia laici. Nell'aprile del 1529 frate Ludovico convocò il primo Capitolo e si scrissero le prime “Costituzioni” il cui contenuto si può così riassumere:

  1. soppressione d'ogni funzione pubblica per dare più tempo all' orazione mentale; una sola messa in ogni convento eccetto nelle feste.
  2. Silenzio rigoroso nei tempi stabiliti.
  3. A mensa non si serve più di una sola pietanza; si proibisce chiedere elemosina di carne, formaggio ed uova, ma si possono ricevere queste cose quando sono offerte spontaneamente; non si faranno provviste superiori ai due o tre giorni, e si deve chiedere ogni giorno l'elemosina.
  4. Si permette una seconda tonaca quando fosse necessaria a causa del freddo; l'abito sia stretto e rammendato; i sandali sono permessi come eccezione a chi non può andare scalzo.
  5. Le case siano edificate fuori città e restino sempre di proprietà dei benefattori; le celle piccole e strette sembrino sepolcri. Le chiese siano piccole e povere.
  6. Si permette solo lo studio delle Sacre Scritture, nessuno costruirà case di studio.

Stemma dei Cappuccini

In queste Costituzioni che portavano per titolo: "Costituzioni dei Frati della vita eremitica" sono presenti aspirazioni comuni a tutti i movimenti francescani di riforma: ritiro dal mondo, semplicità, contemplazione, povertà. La designazione di "Frati minori della vita eremitica" non ebbe fortuna in quanto al loro apparire il popolo li chiamò subito "Scappuccini" per via del lungo cappuccio. Nel 1534 il nome di Cappuccini entra ufficialmente nei documenti pontifici.

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