Il frantoio della Caggiano è uno dei trappeti che in passato costituivano le mete della cosiddetta “antica via dell’olio”, della cui alacre attività ci sono pervenute notizie risalenti al periodo tardo-rinascimentale.
La via palesina per la produzione e il commercio dell’oro liquido delle Puglie partiva dal Titolo in loco Arenarum (1585), si dipanava attraverso la via Candela, antico confine tra l’ager Botuntinus e l’ager Varinus, per poi risalire verso l’entroterra, in direzione Sud, toccando i frantoi di Piazza Capitaneo, alcuni dei quali ancora oggi presenti. L’itinerario proseguiva con una mulattiera sino all’oliveto della masseria Caffariello, muovendo verso Nord per via della Marina, sino a estinguersi nell’attuale Via Macchie.Il frantoio semipogeo della Masseria Caggiano è voltato a botte con antri pertinenziali scavati nella roccia; ad esso si accede dalla corte mediante un ampio antingresso munito di nicchie laterali. Oggi l’ambiente si presenta buio e umido; all’interno ci sono i resti di un torchio ligneo e di una macina, oltre che lavatoi e una vasca per la macinazione delle olive.