Il campanile

 

Il campanile

La presenza del campanile sulla facciata orientale non è casuale, infatti secondo Aristotele "in Levante è il principio del moto", dove s'innesta armoniosamente mantenendosi isolato con la sua slanciata altezza e ed un indovinato senso di proporzioni.

 La torre poggia su un poderoso basamento di 13mt, caratterizzato da un' arco trionfale a sesto acuto che a nord è incorporato nella fabbrica del duomo, mentre a sud scarica su un piedritto a forma di parallelepipedo rettangolare, alleggerito per la metà della sua altezza da profonde nicchie. Sulla parte posteriore del cornicione  che corre lungo il perimetro del basamento si legge: "Nicolaus sacerdos et protomagister me fecit" , si tratta di un riferimento al progettista ed esecutore del campanile, nella persona di Nicola da Trani, famoso Architetto, autore anche della progettazione della cattedrale di Bitonto, che nel quarto decennio del XIII° secolo sono affidati i lavori per la realizzazione del campanile riguardante  solo il basamento e i prime due piani dei cinque.

I lavori interrotti per circa un secolo, vengono ripresi nel 1313, anno in cui si realizza il terzo piano che con le sue trifore ed archi trilobati inscritti in archi che tendono all'acuto. Il definitivo completamento è raggiunto sotto l'arcivescovo Iacopo Tura Scottino (1352-1365), realizzando il quarto e quinto piano con pentafore gotighe, terminando la torre con un capolino ottagonale sormontato da una piramide della stessa pianta.

 Nel Luglio del 1878 la caduta di un fulmine sul campanile costituisce il pretesto per avviare alcuni interventi di restauro, che già nel XVII° secolo mostrava segni evidenti di precaria stabilità. Nel 1953 si decide, per salvare la torre dalle rovine di un crollo improvviso, di smontarla numerando ogni concio per poi ricostruirla con gli stessi  ma con basi più sicure.   

   

  Facciata principale

 

 
Facciata settentrionale

Facciata meridionale

Area absidale

Interno

 

 

 

 

 

 

   

pagina tema