CENNI STORICI DELLA CITTÀ
Cuore di Puglia, confinante con la Basilicata , ai piedi dell'alta Murgia. Gravina è una città d'arte e di cultura come testimoniano le zone archeologiche di sopra e di sotto la collina Petramagna, i rioni, le chiese rupestri, il castello, le chiese, i tanti palazzi e i monumenti. Gravina è un concentrato di opere architettoniche e documenti visivi lasciatici in eredità dalle dominazioni susseguitesi nei secoli. Fu una città romana, peuceta e bizantina: conobbe lo splendore dei Bizantini, dei Normanni, poi passò agli Svevi, agli Angioini e agli Orsini. A 350 metri sul livello del mare e tutta circondata da colline, la città di Gravina giace in una vallata percorsa a Nord dall'omonimo burrone, in cui scorrono le acque di un torrente, che originandosi da Fontana d'Ogna sbocca nel Bradano. Il suo territorio ha a levante quello di Altamura, a ponente quello di Genzano, a settentrione i territori di Ruvo e Spinazzola e a mezzogiorno quelli di Matera, Grottole ed Irsina. A questi comuni si allaccia mediante quattro grandi strade provinciali, ed è fornita di due stazioni ferroviarie che la mettono in comunicazione diretta con la Puglia e la Lucania. Il suo clima è piuttosto temperato; l'agro è fertile e pittoresco per un continuo alternarsi di pianure, valli e colline. Adiacenti alla città si trovano numerose cave di tufo e di argilla, nonche estesi banchi di calcare e di pietra dura, sfruttati come materiale da costruzione.