Il periodo Normanno

 

Le prime notizie di una presenza normanna ad Acquaviva delle Fonti risalgono al trattato di pace del 10 agosto 1129 che pone fine alla guerra tra Ruggero II d’Altavilla e i conti normanni di Puglia, capeggiati da Tancredi di Conversano. In tale documento, infatti, tra le condizioni di pace, si riscontra la restituzione delle terre di Acquaviva al Conte Cornulo. E’ dunque possibile affermare - come fa Lucarelli nella sua storia di Acquaviva - che all’inizio del XII secolo Acquaviva delle Fonti è già una consolidata contea normanna. Alcuni autori, tra cui De Vita e lo stesso Lucarelli, hanno ipotizzato una contemporaneità tra l’edificazione del castello di Gioia del Colle, costruito da Riccardo Siniscalco alla fine dell’XI secolo, e la costruzione del Castello di Acquaviva.La signoria del Conte Cornulo ad Acquaviva termina nel 1136. A lui succede Roberto Brizio, signore di Gioia ed Acquaviva, mentre il terzo Feudatario di stirpe normanna è Roberto Gurguglione a cui è attribuita la fondazione della Chiesa di Acquaviva.

É probabile, dunque, che Acquaviva rientri in un più generale disegno di fortificazione del territorio avviato dai Normanni alla fine dell’XI sec., con l’inizio delle concessioni feudali. Di tale disegno fa parte una linea difensiva comprendente i castelli di Bari, Bitritto, Sannicandro, Acquaviva e Gioia del Colle. Scrive a tale riguardo Fuzio: “In Terra di Bari si individua una linea che, collegando Canosa a Barletta, scende da Nord lungo la costa (Barletta, Bisceglie, Bari), per poi a Bari spezzare verso l’interno, (Bitritto, Sannicandro, Acquaviva, Gioia), mentre un’altra linea parallela alla costa ma arretrata rispetto alla stessa si forma con i castelli di Balsignano, Bitritto, Rutigliano e Conversano”.

 

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