Recinto di II fase

Il recinto oggetto dell’analisi e le torri ad esso connesse costituiscono una seconda fase, chiaramente riconoscibile, dell’evoluzione del Castello.
Non è altrettanto certa la datazione del suddetto recinto; se il prof. De Tommasi fa risalire questa seconda fase evolutiva al primo periodo della dominazione normanna, il prof. Saliani identifica nelle medesime strutture il più volte citato fortilizio bizantino.

Pianta

Il recinto nel quale si è identificata la seconda fase dell’evoluzione del Castello, non presenta, al suo interno, salvo piccole eccezioni, strutture coeve.
Il corpo di fabbrica che si eleva a ridosso della cortina Nord, nello spazio compreso fra le due torri d’angolo, pur essendo di matrice chiaramente medievale, è sicuramente il risultato di un successivo momento costruttivo, frutto di un’organica evoluzione, piuttosto che di un unico processo progettuale.

Scala ottocentesca nel cortile interno

Un’attenta analisi delle apparecchiature murarie, dei portali, delle modanature, ci permette di ipotizzare l’esistenza di una costruzione iniziale, suddivisa in due piani, che comprendeva anche il piccolo corpo di fabbrica appartenente alla seconda fase. Della struttura originaria ci è pervenuto il solo piano terra, un piccolo ambiente a primo piano, situato nell’angolo Nord – Ovest, e l’attiguo terrazzamento che permette l’accesso allo stesso.

Nel vano al primo piano ed in uno dei vani al piano terra si trovano due archi ogivali uguali, caratterizzati dall’imposta particolarmente bassa, mentre nel piano terra l’arco è visibile solo all’interno dell’ambiente, perché nascosto dal paramento esterno, nel quale è ricavato l’attuale portale d’accesso.

                             

A detta del Saliani, l’estradosso dell’architrave del suddetto portale d’ingresso, composto di due segmenti curvilinei, è come un anello di congiunzione tra la linea bizantina dell’estradosso dell’architrave del portale contiguo, e quello ogivale dei due archi che si trovano nel suo interno. Di questi due archi uguali, basati su piedritti con tavoletta di coronamento, uno fa corpo unico col muro di facciata e l’altro aderisce all’opposto muro di fondo, che è la cortina settentrionale bizantina. Inoltre, si potrebbe ipotizzare che in origine, il vano al primo piano avesse, analogamente a quello a piano terra, sia il paramento esterno sia il portale, e che l’arco ogivale fosse, invece, un elemento con funzioni prevalentemente statiche (arco di scarico).