Tra il 1863 e il 1875, furono eseguiti i lavori di ristrutturazione del Castello; l’insieme
delle opere commissionate dal Capitolo furono fondamentalmente finalizzate ad una riconversione
dell’immobile, al fine di ottenere maggiore sfruttabilità, sotto il profilo economico.
Anche se la parte del Castello maggiormente danneggiata dall’incendio risultò essere quella
meridionale, esso subì, nella sua interezza, una notevole trasformazione, a seguito della quale
risultarono gravemente alterati i caratteri tipologici, architettonici e costruttivi.
I lavori di maggiore entità furono effettuati nello spazio compreso fra le due cortine murarie
concentriche (corte esterna); detto spazio fu interamente coperto con una serie di “lamie”,
creando una sequenza di piccoli ambienti a ridosso del recinto interno.
Tale operazione comportò il tompagnamento del portale Nord ed il parziale occultamento del
portale d’accesso alla corte interna (portale Est), le cui tracce, delle murature realizzate,
sono visibili ancora ora; inoltre, veniva aperta una grande quantità di porte e finestre, in
breccia nella muratura medievale, al fine di consentire l’ingresso e l’illuminazione ai nuovi
ambienti.
L’unica parte della corte esterna risparmiata ad interventi di questo tipo, fu quella posta di
fronte al portale Est, che divenne, con l’apertura di una nuova porta nella cortina medievale,
l’unico angusto percorso d’accesso alla corte interna.
Nella parte Sud, l’opera di ristrutturazione non fu limitata alla creazione di semplici ambienti
a piano terra, ma venne edificato un corpo di fabbrica che si sviluppava su due piani, tuttora
esistente.
La nuova costruzione fu realizzata sfruttando i resti delle cortine medievali scampate
all’incendio del 1850. Tutte le strutture di nuova edificazione (volte, tramezzature, pareti
esterne del piano superiore, scale), furono realizzate in conci di tufo calcareo.
Il tipo di finitura ad intonaco, le cornici, le modanature, conferiscono al corpo di fabbrica
l’aspetto di un vero e proprio palazzo neoclassico, incastonato tra i severi volumi medievali.
Una costruzione analoga alla precedente, ma di dimensioni più ridotte, venne costruita
all’interno della corte sul lato Est.
I grandi saloni che costituiscono l’ala Nord furono occupati, all’interno, da tramezzature, che
definivano nuovi ambienti coperti con volte in tufo, e da scale costruite dovunque erano
necessarie.
Per fortuna l’intervento fu eseguito sovrapponendo, là dove era possibile, le nuove strutture
alla vecchia, anche a causa della notevole robustezza di quest’ultima, e delle conseguenti
difficoltà riscontrate nella demolizione.
Tale modalità d’intervento avvantaggerà di molto l’esecuzione dei lavori di restauro.