Introduzione

Se ci si sofferma alla fine della breve via Ponticello, che parte dalla piazza del Monumento, il Castello, con la sua pianta poligonale irregolare, distribuita su una superficie di circa 2850 mq, mostra due facce ben distinte.

A sinistra, il prospetto di levante, con le sue tre torri legate da brevi cortine, severa faccia di una fortezza vera e propria; a destra, invece, la faccia di settentrione, ampia, alta, con le sue tre grandi finestre bifore con architrave ogivale, fa pensare al prospetto di un sontuoso palazzo signorile del quattrocento.

Prospetto di levante                              Prospetto settentrionale

Tale duplice aspetto (la cinta esterna poligonale con due torri fiancheggianti la facciata settentrionale, la concentrica cinta interna munita di altre sei torri), nonché gli interi corpi di fabbrica, realizzati con conci spianati e bugnati, ed il contrasto di linee architettoniche, sono caratteristiche che, nel porre molti interrogativi, differenziano il castello di Sannicandro da tutti gli altri, stabilendo la sua unicità ed originalità.

La struttura del Castello, così come oggi appare, è costituita da un insieme di successive stratificazioni che, nel corso dei secoli, ne hanno progressivamente mutato l’aspetto. L’insieme delle apparecchiature murarie che costituiscono l’attuale complesso architettonico, può essere sostanzialmente diviso in due categorie ben distinte.

Ad una prima categoria appartengono tutte quelle strutture caratterizzate da un’organica evoluzione del complesso architettonico che, da semplice fortilizio, con funzioni prettamente militari, diviene castello feudale.

Alla seconda categoria, invece, appartengono tutte quelle strutture che il Capitolo di San Nicola ritenne opportuno edificare, al fine di garantirsi un maggiore sfruttamento economico dell’immobile.

Questi lavori, eseguiti essenzialmente tra il 1772 e il 1874, riguardavano la divisione del Castello in un insieme di vani, piccole cellule abitative, cantine, magazzini, dai quali il Capitolo traeva proventi tramite i contratti d’affitto.

Questa dicotomia può essere letta anche dal punto di vista topografico, tra la parte Nord (medievale) e la parte Sud (ottocentesca) del Castello. Inoltre, la differenziazione si è ulteriormente accentuata a seguito dell’intervento di restauro, ed alla conseguente eliminazione di tutte le superfetazioni.

Visione dall'alto del Castello                              Originaria cortina esterna Est

Osservando il Castello dall’alto, appare evidente che il suo aspetto attuale proviene da due successive costruzioni anulari concentriche e da un insieme di altri volumi che, gradualmente, nel corso dei secoli, sono andati ad addossarsi alle due cortine murarie, o, in alcuni casi, a sostituirsi del tutto ad esse.

Dell’originaria cortina esterna e del relativo cortile, determinatosi nello spazio compreso fra la stessa e la cortina interna, si sono conservate sino ad oggi solo poche tracce circoscritte alla parte Est del Castello.

L’apparecchiatura muraria ha subito numerosi rifacimenti ed integrazioni, dovuti specialmente all’apertura in breccia di nuove porte, per permettere l’accesso ai numerosi locali che, man mano, si costruivano nello spazio occupato dal cortile esterno.

Portale Nord medievale                              Portale Est ottocentesco

Oggi, dopo i lavori di restauro, restano solo due aperture che consentono l’accesso al cortile esterno e, di conseguenza, all’interno del complesso: il portale Nord, coevo alla muratura medievale, e quello fatto aprire, sulla facciata Est, dal Capitolo di S. Nicola nel 1863, come attesta la data scolpita sul concio di chiave.

Portale della cortina interna Est

La cortina interna è sicuramente più integra di quella esterna o, perlomeno, è chiaramente leggibile il suo disegno originario, che consisteva in un recinto quadrangolare munito di torri. La cinta muraria in origine era sicuramente una cinta esterna, come dimostrano il portale che si apre sul lato Est e le numerose feritoie; in seguito è divenuta, per larghi tratti, parte integrante delle costruzioni successive, effettuate nelle ristrutturazioni tra Settecento e Ottocento.

Non è possibile stabilire con certezza l’esatto numero delle torri che in origine munivano il recinto; oggi se ne conservano cinque: tre situate agli spigoli e due al centro dei lati minori.

Pianta

Copertura a botte di una torre


Le torri hanno una pianta quadrangolare irregolare, ad eccezione di quella esposta ad Ovest e di quella esposta a Nord - Est, dalla singolare forma pentagonale, che presentano in maniera più evidente i segni dei successivi rifacimenti. Tutte le torri sono prive della parte superiore che, in alcuni casi, è coperta da volta a botte, in altri da tettoie a falda unica.