Enea salva Anchise

La scena di Enea che salva Anchise, tratta dal secondo libro dell’Eneide. Enea , figlio di Anchise e di Venere, sposò Creusa da cui ebbe Ascanio. Enea disapprovò il rapimento di Elena da parte di Paride, ma nonostante ciò egli combatte valorosamente tra le file dei troiani. Nella notte in cui Troia cadde, prese in collo il padre Anchise ed i propri dei Penati (dei familiari protettori del tetto e della famiglia) e col figlio Ascanio, si ritirò sul monte Ida. Nella fuga notturna Creusa si smarrì ed egli non la ritrovò più. Il dipinto evidenzia il momento in cui Enea e la sua famiglia fuggono lasciando alle spalle la città in fiamme. Al centro della rappresentazione c’è il gruppo con Anchise portato in braccio da Enea. La figura del vecchio è automaticamente imperfetta per la lunghezza del collo e per la posizione delle gambe e delle braccia. Anchise porta nel braccio destro le statuette dei Penati. Alla sinistra troviamo il piccolo Ascanio mentre sale un gradino, con il volto paffuto circondato di riccioli, appoggiato alla mano destra, che sembra un puttino. Alla destra Creusa che corre con il capo chino ed una espressione di dolore intenso che traspare sul suo volto. Sullo sfondo, Troia sembra una città del Seicento - Settecento per la presenza, oltre alle colonne e agli archi, di palazzi a tre - quattro piani.