Davide ed Abigail

Ultimo episodio biblico della sala è quello di Davide ed Abigail ed è tratto dal primo libro di Samuele. Vi era un uomo di nome Nabal che era molto ricco e possedeva un grosso gregge ma era rozzo e di modi incivili. Sua moglie Abigail era invece una donna di senno e bella d’aspetto. Il re Davide, venuto a sapere che Nabal aveva tosato le sue pecore, gli mandò a chiedere una parte della tosatura perché i suoi pastori avevano goduto della protezione del popolo di Isdraele nel deserto. Al rifiuto di Nabal, Davide ordina ai suoi uomini di armarsi per prendere con la forza ciò che non gli era stato concesso. Abigail saputo ciò che era successo da un servo, prese duecento pani, due oltri di vino, cinque montoni e del grano e, caricatili su degli asini, si precipitò per raggiungere Davide. Trovatolo gli fece dono di quello che portava con se e gli chiese di perdonare il gesto di suo marito. Il dipinto raffigura Abigail come una giovane donna circondata da un’oltre e dei pani e, sulla desta, Davide come un uomo maturo con l’elmo e la spada ed accompagnato da due soldati. L’episodio rappresenta la prudenza e l’accortezza femminile, che diventa "atto politico", trasparente metafora dell’accorta condotta politica di Stefania Pignatelli, moglie di Francesco III.