Per la fabbrica venne adoperata la pietra dura tufacea locale, senza intonaco, in quanto le pietre
, ben squadrate, sono tra loro connesse con ammirevole precisione.
La facciata principale è rivolta ad Occidente, anche se si
presenta con linee leggermente asimmetriche, giustificate, forse, da esigenze di ordine geometrico
o astronomico. L'obiettivo era quello di ottenere, all'interno, una correzione ottica in modo da
facilitare la penetrazione della luce naturale.
In alto, sulla medesima facciata, spicca un bellissimo rosone, diviso da 16 colonnine e sostenuto
da quattro figure;culmina con 12 arcatelle cieche, anche esse sostenute da 12 colonnine che simboleggiano,
probabilmente, gli Evangelisti e gli Apostoli. Più in basso in corrispondenza delle navate si vedono due graziose
finestrelle, forse originariamente piccole monofore strombate e, successivamente, nel XVIII secolo,
allargate per dare più luce all'interno.
Il portale principale, certamente modificato, si apre alla sommità di una serie di gradini, che servono
a colmare il dislivello rispetto al piano di calpestio del sagrato. Essa ha un doppio ornato a cordoni, che
passa intorno all'architrave, sul quale, al centro, è posta la statua in pietra
della Madonna col Bambino.
Ai lati superiori, invece, ci sono le statue degli Apostoli Pietro e Paolo; in giù, sempre ai lati, si notano i
santi Teopista ed Eustachio, opere di Aurelio Persio (XVI sec.).
La facciata laterale prospiciente la piazza è limitata, a Sud, dal
Palazzo arcivescovile e ha due porte: quella "della piazza" e quella "dei leoni".
Sul lato Nord, invece, ci sono la porta "del serpente", che introduce in via Riscatto, e quella "delle campane".