ALTARE MADONNA DELLA BRUNA

Si trova immediatamente alla sinistra di chi entra attraverso la porta principale. E'opera dello scultore napoletano Cristoforo Battimelli, che lavorò su disegno di Cristoforo Formabo, anch'egli napoletano. Fu realizzato dopo la stipula di un regolare contratto con il Capitolo della Catterdrale, nel 1731. La cona, invece, è del 1706 e fu eseguita dal marmoraio napoletano Francesco Cimafonte. Si ammira un paliotto, in marmi policromi, ornato con motivi floreali ad intarsio; l'alzata, eseguita anch'essa nel Settecento, è invece meno preziosa. Fino al 1776, questo altare ebbe la funzione di altare maggiore; perciò si trovava in fondo alla navata centrale. Nel 1776 fu trasferito nella sede attuale, poichè l'arcivescovo Francesco Zunica (1776-1796) volle acquistare un nuovo altare maggiore, trovandolo presso i benedettini di Montescaglioso; in questo modo non solo si aveva un altare maggiore più solenne, ma, contemporaneamente si onorava in maniera più adeguata l'effige della Madonna della Bruna.
Da un lato e dall'altro dell'affresco si possono ammirare le statue di due profeti: Davide e Isaia:Al di sopra, in una cimasa, c'è un dipinto murale di modesto valore; al centro del paliotto, in un tabernacolo, sono conservate le reliquie di S.Partenio, protettore minore della città.
Legato alla storia di questo altare è il "Breve" del 1578, con cui papa Gregorio XIII, su istanza del card.Flavio Orsino, riconosceva all'altare il "privilegio" di salvare un'anima del Purgatorio per ogni messa che vi si celebrasse.



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