Tutto sommato l'argomento è semplice, prendiamo una macchina fotografica o una fotocamera digitale di buona qualità, la montiamo su di un cavalletto fissando così l'altezza, scattiamo la prima foto del nostro oggetto da rappresentare, misuriamo la distanza che ci separa dal nostro oggetto, ed effettuiamo la proporzione, DP:DF=X:DO Dove:
La distanza X così ottenuta ci dà il nuovo puto di stazione, la seconda foto va fatta parallelamente alla foto precedente. Tali accorgimenti fanno si che al momento della restituzione le fotografie mantengano le proporzioni reali e quindi siano passibili di misurazioni.
Le foto che notate qui di sopra sono prove che ho voluto effettuare per sperimentare non le misurazioni ma l'effetto spaziale che si ottiene nella visione contemporanea (difatti per queste coppie non ho effettuato alcun calcolo proporzionale per le distanze, né tanto meno ho utilizzato cavalletti o basi di sorta). Se prendete una penna o una matita, però, e la ponete a distanza focale dai vostri occhi, puntate gli occhi su di un punto collimando con la punta della penna (facendo attenzione che l'occhio destro sia sulla foto sinistra e viceversa), avrete infine che le due immagini coincideranno, in quel momento vedrete la terza dimensione.
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