alazzo Santoro
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Condizioni geo-morfologiche

Uno dei primi insediamenti fu proprio il colle della Civita, nella quale per il concorso di particolari fattori come le condizioni di migliore difendibilità, il villaggio preistorico ebbe modo di svilupparsi, acquisendo man mano la dimensione di città. E’ in ogni modo fuori di dubbio che il primo embrionale sviluppo del villaggio, sia avvenuto nella Civita come nelle altre zone contermini in forma assai “naturale”, in grotta utilizzando le caratteristiche geo-morfologiche del sito. I primi antri naturali sono di per sé un confortevole rifugio per l’uomo delle caverne i cui successori o coevi scalfiscono e poi scavano la roccia particolarmente tenera. Il tufo di risulta degli scavi, in una logica ipotesi storia del modus costruenti, viene utilizzato per ridurre l’imboccatura dell’antro, che in un secondo tempo, prende luce ed aria da un portello soprastante l’ingresso. La grotta assume col sopraggiungere di nuove esigenze d’alloggiamento del nucleo familiare e degli animali domestici al servizio di questo, aspetti imprevisti e diversi. Essa si prolunga verso l’interno del masso tufaceo, si biforca, si conifica in bulbi assumendo le configurazioni di tana. La città (se così si può chiamare) fu costituita in sostanza, per oltre un millennio, dall’insediamento sparso sulle pendici della Gravina, di numerosi villaggi, gruppi di grotte e campi, di dimensioni molto piccoli, dalle caratteristiche essenzialmente rurali, con scarse strutture associative e quindi con poca autonomia e direzionalità politico-economica sui territori circostanti.


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