TAPPE DELL'EVOLUZIONE STORICO - URBANISTICA DI ACERENZA |
1. PERIODO PREROMANO • Acerenza diventa colonia romana e si distingue dalle altre fondate nel sud in quanto è situata in una posizione molto favorevole per la politica espansionistica romana. 2. ALTO MEDIOEVO • Ridimensionamento topografico della città. Il centro urbano si sposta dalla contrada denominata "Guardia", situata a sud-ovest del promontorio, su cui sorge l’attuale abitato, alla zona più alta, destinata ad accogliere anche il corpo armato ed il signore per il controllo di tutta la zona circostante. • Acerenza è "caput Lucanie"(dominio bizantino) • Acerenza diventa roccaforte dei Longobardi e viene trasformata in gastaldato, cioè in una signoria dipendente prima da Benevento e poi da Salerno. • L’assetto urbanistico della città subisce una graduale metamorfosi, passando da una crescita più spontanea e disordinata ad una più articolata intorno ad un polo molto più forte. (nascita del "castello"). • La chiesa rappresenta l’unico polo attrattivo di interesse sociale. |
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3. ANNO MILLE • Acerenza diventa un centro economico e sociale autonomo, grazie alla sua naturale caratteristica morfologica. • Edifici di rilievo esistenti sono: il castello longobardo e la chiesa di San Laviero, di cui oggi rimangono solo poche tracce. 4. XI - XIII SECOLO NORMANNI • Crescita urbana concentrata intorno ai grandi poli religiosi, che topograficamente coincide con la parte più antica della città. • Sviluppo dell’impianto viario rispetto ai due poli, che sono: la Cattedrale di Santa Maria Assunta (potere spirituale) ed il castello (potere temporale). SVEVI • Costruzione di grandi complessi conventuali al di fuori del centro abitato per non alterare la planimetria del tessuto edilizio preesistente. • Tipologia edilizia più diffusa: casa contadina, con un solo ambiente e tetto a capanna. • Localizzazione differenziata delle varie attività sociali. • Alto grado d’integrazione tra struttura sociale e struttura dello spazio fisico. |
5. FINE MEDIOEVO (Angioini e Aragonesi) • Costruzione di archi di collegamento tra i diversi corpi di fabbrica. • Costruzione di scalinate esterne per accedere al primo piano delle abitazioni. • Opere di abbellimento urbano rappresentate, per motivi di clima e di cultura, non da logge pubbliche e portici, ma da "sedili",spazi della città, a volte coperti, situati accanto ai luoghi delle convergenze pubbliche ed adibiti alla sosta delle persone. • Distinzione tra area a funzioni direttive e simboliche (in prossimità dei due principali poli urbani: castello e cattedrale) ed altre costruzioni con funzione prevalentemente residenziale. • Introduzione all’interno degli isolati di spazi liberi, con funzione di corti. 6. XVI - XVIII SECOLO • Espansione urbana verso la parte sud del promontorio, al fine di ricavare altre aree edificabili. • Sistemazioni urbane promosse dal potere ecclesiastico: - Costruzione del convento di Sant’Antonio ad opera dei francescani. - Ristrutturazione del campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta (molto importante dal punto di vista urbano per la posizione che esso viene ad assumere rispetto a via Umberto I, uno dei percorsi principali del centro cittadino). |
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7. DAL PERIODO FRANCESE ALL’UNIFICAZIONE D’ITALIA • Promozione di ingenti investimenti per la costruzione di nuove vie di comunicazione per lunghe distanze (progettazione tratto ferroviario Potenza-Foggia). • Interventi sul tessuto edilizio, riferibili soprattutto a motivazioni di carattere igienico e ad opere di consolidamento. • Risistemazione della pavimentazione stradale. • Numerosi interventi privati concentrati in prevalenza lungo le principali direttrici urbane (via Umberto I, via Vittorio Veneto, via Regina Elena). • Rifacimenti di intere facciate, riallineamenti dei fronti stradali. Scopo: Creazione di un nuovo rapporto tra forme e funzioni rappresentative, che sono tipiche della città borghese. • Suddivisione dell’abitato in quartieri, corrispondente ad una distinzione tra le aree di rappresentanza borghese, adibite a funzioni direzionali pubbliche ed i quartieri più marginali a prevalente funzione residenziale. 8.OTTOCENTO E 1° DOPOGUERRA • Interventi di restauro e rifacimenti integrali (in alcuni casi) di vecchie strutture: introduzione di strutture di servizio ed opere di modifiche sia interne, con lo scopo di aumentare l’intimità ed il confort, sia esterne attraverso l’apertura di nuove porte e finestre. • Rifacimento delle facciate prospicienti sulle vie più importanti. • Costruzione di nuove tipologie edilizie: case a schiera prospicienti su via Manzoni. • Consolidamento della parte est del promontorio sul quale sorge l’abitato, attraverso la costruzione di speroni in pietra calcarea. • Realizzazione di opere pubbliche: Torre dell’orologio, situata emblematicamente in una posizione baricentrica della città antica. • Realizzazione 1° planimetria di Acerenza dal catasto. |
9. PERIODO FASCISTA E 2° DOPOGUERRA • L’attività edilizia si distingue in due tipi di interventi: a) riadeguamenti e trasformazioni della città antica; b) urbanizzazione dell’area a sud del promontorio, in particolare lungo via Vittorio Emanuele III, che diventerà l’asse viario più importante dell’abitato; • 1933: 1° Regolamento edilizio. • Apertura di nuove porte e finestre. • Costruzione di gradinate esterne ad uso pubblico. • Realizzazione di sopraelevazioni. • 1972: Programma di fabbricazione. L’abitato viene diviso in 3 zone: A= centro storico B= nuova costruzione cosiddetta "nuova espansione"(Piani della Maddalena). |
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