GLI ESTERNI


Sulla destra un possente campanile terminante a torre, con belle monofore, una finestra rettangolare e due stemmi (del Cardinale Saraceno e della Città). Un terzo stemma è andato perduto, quello dei conti Ferillo, è andato perduto ed è rimasto un vuoto dove prima era posto. Caratteristici sono i supporti per le aste delle bandiere ai lati della finestra rettangolare e rinascimentale. Sotto il cornicione che rasenta la soglia della prima monofora sono incastonate alcune pietre con frammenti di un'iscrizione ancora leggibile: sono la firma dell'architetto-costruttore, Mastro Pietro di Muro Lucano. Su una pietra d'angolo, in alto a destra dello zoccolo del campanile è scolpita la data di costruzione 1554. Sotto agli stemmi c'è una finestrella quadrata che dà luce al vano sottostante alle celle campanarie ed alle scalinate. Sempre sotto la finestra quadrata vi sono due frammenti di sarcofaghi di epoca romana, con figure togate ed accanto a detta finestra una pietra sepolcrale cristiana, con una bella croce iscritta in un cerchio.


Sul fianco destro un altro frammento di sarcofago romano, con figura togata ed amorini, ed in alto a destra, sotto il secondo cornicione, il frammento di un'ara sacrificale con testa di bue. La facciata presenta un rosone rifatto nel 1928 su quello preesistente. La raggiera, originaria in pietra, è stata ricostruita in ottone nel maggio 94. Accanto alla Cattedrale vi è il palazzo settecentesco dell'ex-Pretura e Carcere. Esso aiuta a scoprire pian piano il transetto sinistro, possente e delicato, per quell'effluorescenza di licheni, che danno un particolare tono cromatico a quella parte dell'edificio e che cambia colore con le stagioni. Proseguendo su piazza Gl'inni, si profilano i meravigliosi bastioni dei transetti e delle absidi, culminanti con la cupola ottagonale, le linee architettoniche rese snelle dalla svettante torre scalare , la fuga di archetti pensili che decorano il perimetro superiore del Sacro Edificio.

Sulla parete che va dalla prima alla terza absidiole sono incastonate 4 colonnine marmoree, che ripetono il motivo decorativo di tutta la parte posteriore della Cattedrale:sono i frammenti dell'antico ciborio della chiesa paleocristiana, risalente forse al VI secolo. Tra la seconda e la terza absidiole si nota un arco, il cui ruolo non è stato ancora scoperto. Al di sopra vi sono dei monconi di supporti sconosciuti, forse trattasi di un altro arco o statue. Proseguendo verso sinistra si scopre l'altra torricella scalare che porta ai tetti e, tramite un bellissimo contrafforte, nello spessore del quale è ricavata una scala esterna che porta all'interno della cupola.