Giancarlo Tramontano maestro di Zecca, conte di Matera

Figlio di Ottaviano, banchiere a Napoli, seguì con successo le orme paterne, riuscendo, grazie al suo spirito di intraprendenza, a raggiungere anche posizioni di gran lunga superiori.

Tramontano, popolano, non ricco, audace, prepotente e ambizioso, fu senza dubbio uno dei personaggi più importanti dell'età sua (1).

Iniziò la sua carriera con un incarico alla Zecca dell'Aquila; ne fu allontanato per le proteste degli aquilani, i quali non approvavano la sua politica monetaria: aveva infatti fatto emettere una quantità di piccoli divisionali, e tale scelta sembrò volesse avvantaggiare altre zecche del regno, soprattutto quella napoletana (2).

Tornato a Napoli, fu nominato nel 1494 maestro della Zecca napoletana. Maestri di zecca erano i direttori della delicata ed importantissima operazione della coniazione della moneta. Altissimi funzionari statali, dirigevano tutte le operazioni che avvenivano nell'officina(3).

Come è noto la fabbricazione delle monete comporta l'autorizzazione, la manifattura e l'emissione, che, rispettivamente, hanno carattere legale, tecnico ed economico/politico.

I maestri della Zecca, quasi sempre, apponevano delle lettere sulle monete, iniziali del proprio nome, garanzia per il popolo della bontà dei pezzi coniati, o/e per un controllo da parte dello Stato che fossero state prodotte secondo le disposizioni impartite. L'elemento essenziale delle istruzioni impartite ad una Zecca consiste nelle disposizioni relative al peso ed al titolo (4); di norma i pesi venivano indicati indirettamente, non si specificava cioè quanti grammi dovesse pesare una moneta, ma si prescriveva invece il numero delle monete da attenersi da una determinata unità di peso (5).

Solo dal XIII secolo si sono conservati i registri delle Zecche, che ci permettono di conoscere qualcosa di più sulle emissioni, rispetto a quanto si può dedurre dalle monete stesse. Anche i nomi dei maestri della Zecca napoletana rimasero sconosciuti sino a che si riuscì a prendere in esame i dati dell'Archivio di Stato di Napoli; conoscendo il periodo in cui operavano, si attribuì a questa o a quella lettera - e perciò le relative monete - a maestri o incisori di cui quella lettera figurava come iniziale (6).                                                                                         .

Mancando però la data sulle monete di questo periodo sino a Carlo V, tali lettere comunque vanno considerate con cautela se utilizzate per la seriazione e datazione dei pezzi; infatti non si conosce il periodo in cui un determinato conio con quella sigla apparve o fu abbandonato; né sempre la fine del mandato concesso ad uno Zecchiere segna la cessazione dell'uso di quel conio (7).

G. Tramontano, secondo Bovi (8), fu maestro di Zecca a Napoli e Aquila fra il 1488 e i1 1514; siglò (CT, T e IT) monete di Ferdinando I, Alfonso Il, Federico III e di Ferdinando il Cattolico.

 

Elenco delle emissioni monetali attribuite a Tramontano:

 

 

FERDINANDO I D'ARAGONA (1458-1494)

 

Zecca di Aquila

1. Coronato argento

D/FERRANDVS D G R SICILIE HIE

Busto del Re coronato volto a destra.

R/IVSTA TVENDA

L'Arcangelo Michele in piedi di fronte con scudo nella sinistra e lancia nella destra in atto di trafiggere il drago ai suoi piedi. Nel campo, aquiletta (simbolo della città) e T (iniziale del

maestro della Zecca).                                                                                                .

 

 

2. Cavallo rame

D/FERANDVS REX

Testa del Re.

R/EOVITAS REGNI

Cavallo gradiente. Nel campo, aquiletta e T.

 

 

Zecca di Napoli

1. Doppio ducato oro

 

 

D/FERDINANDVS D G R SICILIE H

Busto del Re coronato volto a destra; nel campo, T.

R/SERENITATI AC PACI PERPETVE

Stemma aragonese inquartato e sormontato da corona reale in un circolo interrotto in alto.

 

 

2. Ducato oro

D/FERDINANDVS D G R S I V

 

      

 

Stemma inquartato e coronato.

R/RECOROATVS MISERICOROIAE SVE

Busto coronato del Re, adulto, volto a destra; nel campo, T.

 

 

3. Coronato argento

FERRANOVS D G R SICILIE HIE

 

      

 

Busto del Re, coronato, volto a destra; nel campo, T.

R/IVSTA TVENDA

L'Arcangelo Michele in piedi di fronte con scudo nella sinistra e lancia nella destra in atto di trafiggere il drago ai suoi piedi.

 

 

 

4. Carlino argento

O/FEROINANOVS D G R SI IRL ET HVN

Campo inquartato.

R/ONS AOIVT ET EGO OESPIINI M

Il Re con corona e manto, seduto di fronte tra due protomi di leoni, tiene nella destra lo scettro gigliato e nella sinistra protesa il globo crucigero. Ai Iati del sovrano TC.

 

 

5. Armellino argento

O/FERRANOVS D G R SICILIE

 

    

 

Stemma ottagonale inquartato e palato.

R/SERENA OMNIA

Armellino gradiente a sinistra; al di sopra, in un nastro svolazzante DECORVM. In esergo, T.

 

 

6. Armellino argento

D/FERRANO G R lE SICILIE GE

 

       

 

Armellino gradiente a sinistra; al di sopra, in un nastro svolazzante, DECORVM. In esergo T.

R/IN DEXTERA TVA SALVS MEA D

Sedia pericolosa.

 

 

7. Armellino argento

D/SERENA OMNIA

Come sopra.

R/IN DEXTERA TVA SALV MEA D

 Come sopra.

 

 

8. Cinquina argento

D/FERDINANDVS D G R

Montagna di diamanti. Sotto, T.

R/SICILIE IERUSA...

Croce di Gerusalemme.

 

 

 

 

9. Da due cavalli rame

D/FERRANDVS REX

 

      

 

Testa del Re radiata volta a destra.

R/EOVITAS REGNI

Cavallo gradiente a destra; sotto la zampa anteriore sinistra alzata, T.

 

 

 

 

 

10. Cavallo rame

D/FERRANDVS D G R SI

Testa del Re radiata volta a destra.

R/EOVIT AS REGNI

Cavallo gradiente a destra; sotto la zampa sinistra alzata, T.

 

 

ALFONSO Il D'ARAGONA (1494-1495) Zecca di Napoli

 

1. Ducato oro

 

     

 

D/RECORDAT MISERICOR SVE

Busto a destra con corona a cinque fioroni (ritratto di Ferdinando I); dietro, T.

R/ALFONSVS Il D GR SIC

Stemma di forma sannitica inquartato e coronato.

 

 

2. Ducato oro

D/IN EXTERA TVA SALVS MEA D

Busto di Alfonso Il a destra corazzato e coronato; dietro, T.

R/ALFONSVS Il D G R SICILIE IER

Stemma che occupa l'intero campo, inquartato, palato.

 

 

3. Coronato argento

D/ALFONSVS Il D G R SICILIE IER VN

 

      

 

L'Arcangelo S. Michele a testa nuda e senza nimbo, in piedi di fronte, corazzato e con gonellino, tiene nella sinistra lo scudo e nella destra la lancia in atto di trafiggere il drago.

Nel campo a sinistra T.

R/CORONAVIT ET VNXIT ME MANVS T D

Il Re seduto in trono di fronte fra due protomi di leone, con scettro nella destra e globo crucigero nella sinistra, coronato da un cardinale ed assistito da un vescovo.

 

 

4. Armellino argento

D/ALFONSVS Il D G R SICILIE IER V

 

     

 

Armellino gradiente a sinistra; sopra, nastro svolazzante con DECORVM. In esergo, T.

R/ IN DEXTERA TVA SALVS MEA D

Sedia pericolosa.

 

 

5. Armellino argento

D/ SERENA OMNIA

Come sopra.

R/ IN DEXTERA TVA SALVS MEA D

Come sopra.

 

 

CARLO VIII RE DI FRANCIA (1495)

 

Non risulta alcuna emissione con sigle del Tramontano.

 

 

FERDlNANDO D'ARAGONA (1495-1496)

 

Zecca di Napoli

1. Ducato oro

D/ IN EXTERA TVA SALVS M D

 

    

 

Busto a destra coronato di Alfonso Il; dietro, T.

R/FERRANDVS D G R SICILIE lE

Campo inquartato e palato.

 

 

2. Carlino argento

D/ FERRANDVS II D G R SI V

 

     

 

Busto a destra coronato e con lunga capigliatura; dietro, T.

R/IVST A TVENDA

L'Arcangelo S. Michele, a testa nuda, corazzato e con gonellino, in piedi di fronte, tiene nella sinistra lo scudo e nella destra la lancia, in atto di trafiggere nelle fauci il drago disteso ai suoi piedi.

 

 

 

 

 

 

3. Armellino argento

D/FERRANDVS Il D G R SICILIE

 

      

 

Armellino gradiente a sinistra; sopra, nastro svolazzante con DECORVM. In esergo, T.

R/ IN DEXTERA TVA SALVS MEA D

Sedia pericolosa.

 

 

4. Armellino argento

D/FERRANDVS D G R SICILI

Armellino gradiente a sinistra; sopra, nastro con DECORVM.

R/ IN DEXTERA T SALVS ME D

Stemma ottagonale inquartato e coronato.

 

 

5. Armellino argento

D/ SERENA OMNIA

Armellino gradiente a sinistra. In esergo, T.

RI IN DEXTERA TVA SALVS MEA D

La sedia del fuoco.

 

 

6. Cinquina argento

DI FERRANDVS Il D G R

 

      

 

Montagna di diamanti In esergo, T.

R/ SICILIE IERVSALEM V

Croce di Gerusalemme.

 

 

FEDERICO Il D'ARAGONA (1496-1501)

 

Zecca di Napoli

1. Ducato oro

D/ FEDERICVS DEI G REX SI HIERV

 

      

 

Busto a destra coronato e con lunga capigliatura; dietro, T.

R/ CONFIRMATA E SVP NOS MIA EI

Scudo inquartato sormontato da un cimiero coronato dal quale esce un drago.

 

 

 

 

2. Carlino argento

D/ FEDERICVS DEI G R SIC HIER

 

      

 

Busto a destra coronato, con lunga capigliatura; dietro, T.

R/ RECEDANT VETERA

Libro circondato da nove fiamme.

 

3. Grassone argento

D/ FEDERICVS DEI G R SIC HI

 

      

 

Stemma monagonale a Iati curvilinei, coronato e inquartato con le armi di Aragona e Napoli.

R/ DNSMAIVT EGO DIM

Il Re coronato, seduto in trono tra due protomi di leoni, tiene nella destra lo scettro gigliato e nella sinistra il globo crucigero; nel campo a sinistra, T.

 

 

 

4. Cavallo rame

 

      

 

Testa giovanile a destra coronata, con capigliatura non fluente.

R/ EQVITAS REGNI

Cavallo gradiente a destra; in esergo, T.

 

 

LUIGI XII RE DI FRANCIA (1501-1504)

 

Non risulta alcuna emissione con sigle del Tramontano.

 

 

FERDINANDO D'ARAGONA ed ISABELLA DI CASTIGLIA

 

Zecca di Napoli

1. Ducato oro

D/ QVOS DEVS CONIVXIT OMO NON S

 

        

 

Busti coronati ed affrontati di Ferdinando ed Isabella; in alto nel campo, T.

R/ FERNAND ET HELISABET D G

Stemma inquartato e coronato.

 

 

2. Carlino argento

D/ FERNADVS ET HELISABET D G

 

       

 

Busto del re a destra coronato, con lunga capigliatura fluente; dietro, T.

RI REGES ISPANIAE ET VTRIVSQVE SIC

Busto della Regina a sinistra, coronato.

3. Carlino argento

D/ FERNANDVS ET ELISABET REX

 

         

 

Busto del Re a destra coronato; dietro, T.

R/ R ARAGONVM UTRIVS SI ET

Campo inquartato.

 

 

FERDINANDO IL CATTOLICO (1504-1516)

 

Zecca di Napoli

1. Ducato oro

D/ FERNANDVS D G R A R V SIC

 

        

 

Busto del Re a destra coronato, con lunga capigliatura fluente.

R/ FERNANDVS D G R AR VS

Stemma inquartato e coronato; ai Iati, IT.

 

 

2. Carlino argento

D/ FERNANDVS DEI GRACIA REX A

 

         

 

Busto a destra coronato con lunga capigliatura fluente; dietro, T.

RI ARAGONVM UTRIVSQ SI EC

Campo inquartato.

 

 

Ingrandimento ducato

 

                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                         

 

Ingrandimento carlino (Visibile a sinistra al centro la sigla T di Tramontano).

NOTE

 

(1) N. FARAGLlA, Giancarlo Tramontano, conte di Matera, in "Archivio Storico per le provincie Napoleta­    ne" 5 (1880), p.98.

(2) E. PONTIERI, Il Comune dell'Aquila nel declino del Medioevo, L'Aquila 1978, pp, 194-195, N. 28: "la corte era intervenuta anche nel settembre '89, allorché decise di inviare all'Aquila per riorganizzare la Zecca, che batteva monete d'argento e di rame largamente diffuse in Abruzzo, e fornirla di nuovi conii e pulegge, Giancarlo Tramontano, soprintendente alla Zecca di Napoli. L'Amministrazione civica, che ne era stata informata, ne fu soddisfatta e accolse con i dovuti onori l'inviato regio. Ma prolungando questi il suo soggiorno all'Aquila, sorse il convincimento che egli intendesse gestire la zecca, della quale la città era gelosa per conto dello stato Ed il convincimento si mutò in malumore quando la zecca prese a coniare "cavallucci" in eccessiva quantità, sì da provocare una inflazione di questa moneta in tutta l'area della sua diffusione. Preoccupata dagli svantaggi che tale anomala gestione causava alla città la Camera finì col domandare il richiamo del Tramontano e la restituzione della Zecca alla città "in quale si fa più caso dell'honore che dello utile". Forse a Napoli si pensava ad una riforma delle Zecche del regno, già troppe: "il problema rimase aperto, e il Re rispose agli aquilani di avere pazienza, perché li avrebbe presto accontentati', Vedi il carteggio correlativo in ARCHIVIO DI STATO DELL'AQUILA, Archivio del Comune, registrum S TI eco 8, 8v, 9v, 10,28, 28v, 29, 30v, ecc.

(3) M. PANNUTI, La monetazione a Napoli dal 1442 al 1556, in "Un secolo di grande arte nella

monetazione di Napoli" Napoli 1973, p.34.

(4) Ph. GRIERSON, Introduzione alla Numismatica, Roma 1984, p. 143,

(5) La "tolleranza" era ovviamente inversamente proporzionale al valore intrinseco del metallo

(6) C. PROTA, Maestri ed incisori della Zecca Napolitana, Napoli 1914; A. SAMBON, Incisori dei coni

della Moneta Napoletana, 'Rivista Italiana di Numismatica 1893".

(7 )M. PANNUTI, op, cit., p, 35

(8) G. BOVI, Le monete di Napoli dal 1442 al 1516, "Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano" Llii (1968), p. 5 FARAGLlA, op. cit., p. 99 afferma invece che fu maestro di Zecca dal 1494.

 


I "SASSI" e il territorio
Veduta dell'abitato che si affaccia sulla gravina


Paesaggio Murgico
Veduta di un tratto della Gravina


Cartolina
E' impressionante la simbiosi Sassi - territorio


Un territorio aspro
L'inospitalità del territorio


Il Torrente
Vista del torrente Pantano


Il Territorio
Scorcio della Murgia Timone


La Gravina
Veduta del taglio della gravina


Panorama
Stupenda veduta dei Sassi


Le Murge
Stupenda veduta delle Murgie