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Sono più di ventimila i castelli presenti sul territorio nazionale. Al Castello, come riferimento ad una precisa struttura architettonica e politica, spesso sono state attribuite, nel corso dei secoli, funzioni diverse: fortezza, prigione, ecc. Il Castello Tramontano però non potè assolvere a nessuna di queste funzioni, perché non fu mai completato, nonostante la sua imponenza. "A brevissima distanza e quasi a cavaliere della città di Matera - scriveva il Ridola, il 28 marzo del 1927, al Ministro della Educazione Nazionale - esiste un castello medioevale (7) - 1495 - 1515 - che, sebbene non intieramente completato si presenta come una salda e severa (eccellente) costruzione tecnica. Vi si ammira un colossale maschio a quattro piani, torri laterali, un ingresso a ponte levatoio, corridoio, fossato e muro che lo circondano ecc. " E aggiungeva: "Comunque le successive amministrazioni comunali si siano adoperate a garantirlo chiudendo a fabbrica le vie d'ingresso queste sono state violate e disfatte ed il grandioso fabbricato rimane in potere dei monelli e degli oziosi che fanno a gara per deturparlo. Propongo all'E.V. che faccia completare il muro del fossato come mezzo d'isolamento effettivo e con alcune riparazioni, restituisca all'antico lustro quest'opera insigne". Ancora oggi, tuttavia, si ripropone la domanda sul "che fare". Nel tempo il Castello è stato oggetto di attenzione da parte di studiosi, cittadini, studenti e persino delle ultime giunte comunali, che hanno messo a punto progetti per la sistemazione del complesso delle aree ad esso circostanti. Tra le varie tesi emerse, la più valida appare la scelta di una sistemazione a verde della zona, dotandola di idonee attrezzature per il tempo libero e lo sport. L'interno potrebbe essere destinato a Museo del costume e di foto d'epoca. In ogni caso, comunque lo si voglia utilizzare, è evidente che questa "opera insigne" debba essere, quanto prima, restituita all'ammirazione e fruizione di tutti. Il presente lavoro mette in luce anche il posto che il Castello occupa in un contesto culturale "aragonese", degno di interesse, per la presenza nell'Italia meridionale di personaggi, come Francesco di Giorgio Martini, Baccio Pontelli e Antonio Fiorentino. Anche i lavori, piuttosto recenti e tormentati, sulla Piazza Vittorio Veneto hanno posto in evidenza una complessità della storia materana del Cinquecento che deve invitare alla cautela e al rigore scientifico. Tra realtà e immaginario, tra finito e non finito, il Castello simboleggia, infine, anche la complessa e emblematica figura di Giancarlo Tramontano, di cui si è cercato di tracciare, attraverso alcuni documenti inediti nonché la rilettura di documenti già noti, un nuovo profilo e soprattutto la speranza in un non lontano recupero del monumento.
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