DESCRIZIONE
STATICO-ARCHITETTONICA
Il Palazzo del Sedile è situato in posizione baricentrica nella piazza Mercantile, antica e pressocchè unica piazza del Borgo Antico di Bari, vicino all’accesso da piazza Ferrarese. Il nome lo si deve a quella che anticamente era la sua funzione: ospitava le sedute della Università composte dai delegati della parte dei nobili e della parte del popolo.
L’edificio si presenta come un imponente blocco quadrato caratterizzato dalla presenza, ai due lati del prospetto, di due ‘maschi’ e dall’aggiunta, in epoche successive, di un loggiato dall’apparato decorativo ricco e di notevole pregio e di un campanile in stile normanno.
Possiamo dunque considerare il prospetto del palazzo diviso in due parti: la parte più antica, che va dal livello della piazza fino al cornicione al disotto del loggiato, e la parte meno antica, comprendente il campanile e, appunto, il loggiato.
Nella prima parte la fascia basamentale è costituita da pietre levigate disposte secondo corsi di altezze differenti così come la fascia superiore, contraddistinta dalla presenza di un arco al centro della facciata, dal valore oggi puramente decorativo, e da una ricca cornice aggettante, che funge da elemento di chiusura della facciata e di collegamento con il loggiato superiore.
Tutta questa parte è caratterizzata, come precedentemente accennato, dalla presenza dei due 'maschi' che hanno funzione di contrasto alla spinta della volta interna unica a costoloni, probabilmente dell'impianto originario dell’edificio, e che oggi si scorge da un piccolo varco all’interno del primo piano.
La parte meno antica è quella che presenta il maggior numero di elementi e apparati decorativi di tutto l’immobile: in essa vi è la presenza, forte, del loggiato, costituito da tre arcate aperte su piazza Mercantile e due chiuse – ma probabilmente anche qui vi era una terza – sul lato di destra e ulteriormente arricchito dalla presenza di cornici, sbalzi, lesene, lavorazioni della pietra a motivi geometrici e, sulla sommità, di gruppi statuari raffiguranti volti e elementi floreali. Relativamente a questa parte dell’edificio si evidenzia la necessità di una breve digressione: l’accesso a questo è consentito solo mediante la proprietà dei Sig.ri Starita, proprietari del palazzo confinante con accesso da piazza Ferrarese, poichè la scala che porta al primo piano e poi al campanile non prevede accessi al lastrico solare. Si suppone che in passato detti signori abbiamo comprato dai proprietari del palazzo del Sedile o del solo lastrico solare, una certa porzione dello stesso, edificandovi poi una parte del loro palazzo. Non dovrebbe considerarsi un errore pensare che un tempo ci sia stato un accesso diretto dai locali sottostanti e che oggi sia stato in qualche modo coperto.
Sul lato sinistro del loggiato, non in perfetta simmetria con l’asse del maschio di sinistra, vi è il campanile, eretto in stile più simile al resto del palazzo e contenete un orologio che comandava e comanda i rintocchi delle campane poste in alto. Le differenze tra i due manufatti che si trovano al livello più alto sono date, oltre che dallo stile e dall’epoca delle costruzioni, anche dal materiale impiegato per edificarle e dallo stato di conservazione in cui oggi versano: in buone condizioni il campanile, interessato qualche tempo fa, da un’ opera di restauro e pulizia; in pessime condizioni il loggiato, che necessiterebbe di un intervento importante. Quest’ultimo appare notevolmente rovinato nella sua struttura, in quanto molti dei conci che lo costituiscono sono rovinati o addirittura carenti di parti; si segnalano catene di contenimento sin dall’inzio del ‘900.
Le aperture in facciata sono quelle derivanti dagli ultimi interventi di un certo significato, che ritengo si possano far risalire alla metà del 1800, e che hanno riguardato soprattutto alcuni lavori sia di consolidamento strutturale che estetici e rifacimenti interni finalizzati all’utilizzo dei locali al piano terra: esse sono suddivise in due portoni al piano terra che danno accesso ai rispettivi locali e due aperture al piano primo che rappresentano le finestre dell’unico locale sito a questo livello, il cui accesso è garantito da una scala posta lateralmente, separata dai locali del piano terra, cui si accede tramite una porta posta su un lato del ‘maschio’ di sinistra.
L’attuale divisione interna risale, per quanto ho potuto capire dai documenti e dai testi consultati, alla metà del 1800, quando il Sedile terminò di avere una funzione pubblica come teatro e lo stesso venne alienato ai privati. In quel periodo vennero segnalate lesioni che ne minacciavano il crollo, quindi ipotizzo che le opere effettuate e giunte fino ai nostri tempi siano state effettuate anche come opera di presidio.
L’unico ambiente originario fu diviso in due locali al piano Terra – ancora oggi esistenti e probabilmente all’epoca collegati fra loro – e due locali al piano Primo, oggi sussistenti e collegati fra loro.
Risulta interessante l’analisi di una muratura trasversale interna e posta in posizione non parallela alla facciata: riteniamo che questa opera si sia resa necessaria nel momento in cui fu edificata, sul lastrico solare, la costruzione aggiuntiva degli Starita, che, andando a gravare ulteriormente sulla struttura, già precaria, del Sedile, abbia costretto a tale intervento di salvaguardia.
Il piano Primo è in stato di forte degrado: ai danni creati dalla umidità discendente si è aggiunto il danno creato dall’uomo. Tale locale è posto al disotto della copertura, percui è quello che ha sempre sofferto della scarsa impermeabilizzazione della stessa e quindi dell’umidità derivante; per tentare di ovviare a questo problema – in realtà solo mascherandolo – i proprietari hanno creato un controsoffitto in tavelloni e putrelle che ha chiuso la parte alta della struttura compromettendone l’integrità architettonica e strutturale.
Per accedere al piano Primo e al campanile, unica parte di proprietà pubblica e recentemente ristrutturato, si utilizza una scala esterna all’edificio e con ingresso vicino al maschio di sinistra. Questa è costituita in muratura con pedate in pietra ed è costruita incastrandosi da un lato sul fianco sinistro del nostro immobile e sull’altro sulla muratura del vecchio palazzo confinante. A livello del piano Primo vi è un pianerottolo da cui si accede da un lato ai locali del Sedile e tramite un’altra porta si procede verso una scala che porta ad un livello intermedio che dà, tramite altri scalini, l’accesso alle scale del campanile. Questa zona, restaurata recentemente, porta già i segni dei problemi che affliggono parti di proprietà privata del palazzo non interessate da interventi e che si ripercuotono su questa, tanto da richiedere nuovamente di piccoli lavori.
Il palazzo risulta ad oggi completamente utilizzato: nel primo locale al piano terra, a destra guardando il fronte principale, vi è un’attività commerciale (rivendita e riparazione materassi); nel locale di sinistra, recentemente ristrutturato per la destinazione d’uso attuale - ha subito delle variazioni rispetto all’impianto originario in quanto si è creato un bagno ad uso dei clienti nella parte di sinistra della stanza principale e nel retro si sono realizzate le cucine con l’inserimento di un bagno per il personale - , un’attività di ristorazione (pizzeria); al piano primo l’intera superficie è adibita a deposito dell’attività commerciale; il loggiato, posto al secondo piano, in uso ai proprietari del confinante palazzo Starita, è accessibile solo da questo; alla torre campanaria ha accesso il personale dedicato alla manutenzione dell’orologio.