La parola "Fotografare", tradotta letteralmente dal greco, significa "disegnare con la luce". La fotografia č infatti strettamente collegata ad essa: la luce che si riflette su una scena crea un'immagine. A otturatore aperto la luce entra attraverso l'obiettivo della macchina e impressiona l'emulsione sensibile alla luce della pellicola. Poi questa viene sviluppata in bagni chimici e diventa un negativo (o un positivo nel caso di diapositive). Quando si proietta il negativo su un foglio di carta (sensibile alla luce) si forma un'immagine e nasce una stampa a colori o in bianco e nero.

Il vocabolario della lingua italiana definisce la FOTOGRAFIA come:

“Procedimento ottico, meccanico e chimico mediante il quale si ottengono immagini dovute alle variazioni prodotte dalla luce su determinate sostanze”.

 

La definizione, seppure ineccepibile, tralascia un aspetto fondamentale: il fattore emotivo.

 

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