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Il
Prospetto |
La Chiesa attuale, non si impone subito alla vista del
visitatore, danto l'infittirsi di case in questa parte del
centro storico: ma si scopre nell'eleganza della sua
facciata quasi all'improvviso, percorrendo un vicolo
angusto. Sorta probabilmente sull'antica costruzione di
Ruggero, fu iniziata verso la fine del secolo XV e
completata verso al fine di quello successivo- come
attestano le testimonianze epigrafiche- e modificata negli
anni 1937-39 ad opera dell'architetto Cesanelli, che la
liberò dalle sovrastrutture sette-ottocentesche. Il
prospetto del Tempio è rivolto a ponente, come soleva farsi
per le chiese erette nel XII e XIII sec., affinchè il sole
nascente, penetrando nell'edificio attraverso l'abside,
illumini subito con i suoi raggi la Gran Croce
dell'altare.
La Facciata monocuspidata, che termina in cima con due curvi
salienti dentellati, è divisa da lesene in tre zone
verticali; quelle laterali più basse, si raccordano al
corpo centrale con cornici più semplici ed oblique, mentre
ripetono in orizzontale il motivo dentellato. Nella zona
centrale si ammira il magnifico rosone gotico-rinascimntale,
intagliato in pietra dura locale. Vi sono tre ingressi: i
due laterali sono di fattura settecentesca mentre quello
centrale è opera del maestro Raimondo da Francavilla del
1532. Sulla cornicie poggiano cinque statuine in
pietra,
alcune mutilate. Due esili ed eleganti paraste, scolpite a
bassorilievo con motivi floreali a candeliera delimitanola
luce del portale, la cui trabeazione è articolata dal
fregio limitato agli estremi dai due capitelli delle
paraste, che rappresentano teste umane, sotto i quali
figurano due stemmi fella città. Sulla trabeazione si
impone una lunetta ad arco ribassato in cui è collocato
l'alto rilievo dell'Eterno Padre che regge sul grembo il
Cristo deposto dalla Croce, mentre due angeli reggono un
paneggio alle Sue spalle. Nei pennacchi della lunetta
sormontata da un'architrave è rappresentata
l'Annunciazione. Nel triangolo di sinistra l'Arcangelo
Gabriele tiene nella mano sinistra un fiore e la mano destra
benedicente rivolta verso la Vergine che ascolta l'Annunzio,
illuminata dallo Spirito Santo sotto forma di colomba. Le
due paraste del portone d'ingresso recano: su quella di
sinistra un putto in bassorilievo che ha nelle mani un
soffietto e poggia i piedi in una vasca. Sulla parasta
destra, un teschio, pure in bassorilievo. La pietra usata è
un calcare bianco locale "pietra di Carovigno",
che in queste zone ha per lungo tempo sostituito il marmo.
Fanno guardia ai due lati dell'ingresso due leoni in pietra
dura, di antichissima fattura, caratteristici del romanico
pugliese, che l'abate Lugano ritenne stilofori dell'antico
portico della Chiesa. |
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