NOTE DI STORIA
Situata ai confini tra il territorio di Bitonto e quello di Giovinazzo, in
contrada "Vulgo S. Staso", sui resti di un antico casale medievale "Padula",
Torre San Eustachio rappresenta una delle tipiche strutture di chiesa a cupola
in asse, in questo caso si tratta di due cupole che coprono i due vani
dellunica navata. Sulla facciata una torre di vedetta, costruita e riadattata
dal sec. XI al sec. XV, domina il complesso. Il primo piano è raggiungibile
tramite una stretta scala in pietra, i successivi tramite una scala retrattile
in legno.Lapparecchiatura muraria è costituita da conci di
pietra calcarea locale, disposti a corsi irregolari, mentre la copertura,
analoga a quella dei trulli, è caratterizzate dalle tipiche chiancarelle.
Le cupole poggiano allinterno su quattro arcate, raccordate da pennacchi
sferici.
A causa dellincuria e dei frequenti saccheggi ad
opere di vandali che hanno persino sottratto le antiche chianche che
costituivano il pavimento della chiesetta, oggi sono visibili solo alcuni
frammenti degli antichi affreschi che decoravano le pareti (santi nimbati, fra
cui un San Michele), ed anche un graffito raffigurante una nave.
Secondo lo storico L. Paglia, la chiesa sarebbe
stata consacrata da Elia, vescovo di Bari e, nel 1096 da Pietro, vescovo di
Giovinazzo. Altri la attribuiscono a Pietro II, che nel 1055 volle ricostruirla
come dimora di una comunità greca, come lo testimoniano antiche iscrizioni in
greco ancora presenti sugli affreschi, ed anche la figura insolita della nave.
Nella stessa si sarebbe fermato il crociato Gereteo,
che portava con sè licona della Vergine contesa poi da Bitonto e
Giovinazzo.Attualmente di proprietà della famiglia Labini.
(per ulteriori approfondimenti si rimanda al testo Antiche
chiesette rurali nel contado di Bitonto di Pasquale
Fallacara, Ed. Terre degli Ulivi, 2003) e al testo Alle sorgenti del romanio PUGLIA XI SECOLO