San Eustachio






La devozione di San Eustachio è diffusa in tutta la Puglia e la sua storia è narrata nella "Leggenda Aurea" di Jacopo da Varagine (1228-1298). Il nome originario del Santo era Placido. Egli nacque intorno al I sec.d.C. Nobile patrizio di Roma, dedito all’arte delle armi, raggiunse nell’esercito il grado di "Magister Militum", e venne chiamato dall’Imperatore Traiano al comando di una legione inviata in Asia Minore, dove si distinse per il suo eroismo. Secondo la leggenda, durante una battuta di caccia, Placido vide brillare, tra le corna di un cervo, una croce: profondamente colpito, si convertì assieme alla moglie Teopista e ai figli Teopisto e Agapito, ricevendo il battesimo. In questa circostanza gli venne dato il nome di Eustachio. Colpito da sventura, perse tutti i suoi beni e fu costretto ad abbandonare Roma, rifugiandosi in Egitto, dove pare gli vennero anche rapiti moglie e figli. Trascorsi alcuni anni, l’Imperatore Traiano lo fece cercare perchè combattesse di nuovo a capo delle milizie romane in Asia Minore. Eustachio riprese il comando, riportando splendide vittorie e ritorn˜ a Roma dove ritrovò moglie e figli. Ma Adriano, successore all’impero, ordinò ad Eustachio, accusato di cristianesimo, di offrire un sacrificio agli dei di Roma. Al suo rifiuto lo condannò insieme alla moglie e ai figli, al supplizio fino alla morte, all’interno di un contenitore di metallo arroventato a forma di toro. Nel medioevo, a seguito di questa leggenda, la figura del cervo con la croce tra le corna divenne simbolo di purezza e carità e venne usata come motivo ornamentale in molte basiliche.

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