La masseria si trova nella zona detta "murgia Parisi Vecchio", lungo la Ss.378 (Altamura - Corato).
L'edificio appare molto compatto e ben difeso: è, infatti, un esempio di masseria fortificata.
Sul lato sud (foto a lato) vi è l'unico ingresso (foto 2), con arco a tutto sesto, al di sopra del quale vi é un'apertura con una sorta di balcone: in realtà, osservando più da vicino tale particolare, si nota che è una caditoia (foto 3), uno degli strumenti più efficaci per la difesa delle aperture, dato che era possibile colpire l'aggressore senza poter essere colpiti a propria volta.
A piano terra, l'edificio presenta poche aperture, tutte in posizioni alte e ben difendibili dall'alto, mentre al piano superiore, dove certamente doveva trovarsi l'abitazione del proprietario, vi sono molte più aperture sia sul lato sud, quello principale, che sugli altri lati (foto 4; foto 5; foto 6).
Sugli altri tre lati è invece circondata da un complesso sistema di jazzi e da una cappella (foto 7; foto 8), costruita, come in tutte le masserie, affinchè i lavoratori non fossero costretti ad allontanarsi dai campi, specie durante i periodi di più intenso lavoro (semina, raccolto, etc.), per partecipare alle funzioni religiose domenicali o nelle festività.
La particolarità di questa masseria è data dal fatto che proprio nei pressi della cappella vi sono delle cavità ipogee (foto 9; foto 10), inglobate poi nella costruzione della cappella stessa, al di sotto della quale è possibile vedere delle aperture (foto 11). Naturalmente l'uomo ha utilizzato in seguito queste cavità per i propri usi, adattandole a deposito, essendo luoghi molto freschi e asciutti, ideali per la conservazione anche di generi alimentari deperibili.
A causa dell'impervietà dei luoghi (foto 12), non mi è stato possibile accedere a questi ambienti, cosa che potrà farsi nel momento in cui potrò dotarmi di attrezzature adeguate.