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Secolo XVI
Secolo XVII
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Urbanistica nella città di Trani.
I primi anni del XVI secolo, si presentano particolarmente difficili per la città, ripercuotendosi con gravi conseguenze sull'andamento economico e mercantile. Alla quale venne a mancare anche quell' importante fattore della vita commerciale del paese, costituita da secoli dall'attività economica della popololazione ebraica, che a Trani come in altre città, furono oggetto di numerose persecuzioni ed angherie, fino al loro definitivo esodo dala città , attorno al XIV secolo. "La vita e la floridezza della città erano finnite per sempre, e la funzione di Trani e del suo porto nella vita pugliese del XV e successsivi secoli, interamente cessata: la città stanca, lacera, sfinita, era senza forza e senza la possibilità minima di resistenza" (V. Vitale, 1912).
"Dai danni della guerra del 1528 e della reazione del 1530, Trani operosa, ricca, aperta ai traffici marittimi, cadde nelle più desolanti angustie. Per quasi cinquant'anni dovette essere esonerata dalle collette, tanto rimase depopulata e ammiserita" (B. Ronchi, 1970).
L'istituzione a Trani da parte di Filippo II dell'organo amministrativo, politico e giudiziario della provincia noto con il nome di Sacra Regia Udienza, portò come immediata conseguenza un radicale cambiamento delle prospettive di sviluppo sociale ed economico della città. Da centro marinaro e commerciale, divenne uno dei più grandi e più importanti centri della regione, non solo dal punto di vista amministrativo ma anche dal punto di vista commerciale che favorì la formazione di una vera e propria borghesia intellettuale.
Nel '500 si pongono le premesse per una nuova strutturazione urbanistica che nel secolo successivo assumerà una carattere definitivo e particolare. Le iniziative delle più ricche famiglie noobili capovolgono le tendenze di espansione verso il lato orientale, per riportare l'interesse nell'antico centro, privilegiando Via Beltrami, centro di tutte le attività pubbliche. Avverrà nel corso di questo secolo una vera e propria ristrutturazione del centro antico. I nuovi palazzi che si edificarono attorno alla strada comportarono un'opera di demolizione e di ricostruzione del centro antico che interessò un'area pari a circa 1/6 della superficie del centro antico.
Un'opera di tale vastità si può portare a termine solo perché si agiva su di un tessuto edilizio interamentaìe degradato ed in parte disabitato.
Nel secolo XVIII si assume ad una serie importante di operazioni edilizie in concomitanza con le opere di sistemazione del porto e con la generale ripresa delle attività mercantili della città. Queste operazioni vengono portate avanti dal ceto dei ricchi commercianti, che privilegiano appunto una nuova zona (quella di S. Giorgio) che si stende sulla parte opposta del porto, zona rimasta fuori dalle prospettive edificatorie perché interessata fin dal XI secolo alle numerose attività produttive.
In questo secolo le attività industriali vengono spostate in altre zone e si costruiscono i primi grandi palazzi, che vogliono sottolineare il potere che orienterà le scelte urbanistiche del secolo successivo, con una tendenza di espansione verso est, conformato dallo scavalcamento delle mura verso la fine del secolo ad opera delle famiglie della ricca borghesia.
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